Libri di Giacomo Traina
Riflessi di guerra. Storia e antirealismo nella narrativa di Viet Thanh Nguyen
Giacomo Traina
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2024
pagine: 190
Viet Thanh Nguyen, nato in Vietnam nel 1971 ed emigrato in California con la famiglia dopo la caduta di Saigon, è noto al pubblico italiano soprattutto per “The Sympathizer” (“Il simpatizzante”), da cui è stata tratta di recente una miniserie HBO. Storia, guerra e memoria sono il perno attorno cui ruota la sua opera. Per darne una lettura critica, è quindi imprescindibile prendere in esame il contesto storico-culturale da cui essa trae le mosse. È la direzione seguita da Giacomo Traina in “Riflessi di guerra”, il primo saggio italiano sulla narrativa di Nguyen. Il libro legge l’opera dell’autore californiano alla luce della storia del Vietnam e della diaspora dei vietnamiti d’America. “Riflessi di guerra” dimostra come quello di Nguyen sia un antistoricismo consapevole, in cui il passato diviene una lente per osservare la contemporaneità. La sua è una vera e propria poetica dell’inautentico, resa da soluzioni testuali d’avanguardia, che vanta illustri antecedenti nel canone americano sul conflitto. La storia del Vietnam diviene così un gioco di rimandi sotterranei, nel quale vittime e carnefici si passano a vicenda il testimone, la violenza diventa indistinguibile dalle sue rappresentazioni e le guerre di oggi si trasformano nel riflesso distorto di quelle di ieri.
L'ultimo romano. Il generale Bonifacio e la crisi dell’impero d’Occidente
Jeroen W.P. Wijnendaele
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2017
pagine: 287
Nel quinto secolo, l’Impero Romano d’Occidente è sprofondato nel caos, e sta lentamente disgregandosi sotto i colpi delle numerose popolazioni di stirpe barbarica che lo assediano. In questo scenario la figura del “comes Africae” Bonifacio assume un ruolo chiave. Ambizioso e carismatico comandante militare sposerà una principessa Visigota e otterrà così un seguito di guerrieri con i quali formerà una temibile guardia privata. Richiamato in Italia dopo l’invasione dell’Africa da parte dei Vandali, per opporsi al generale Ezio, morirà in uno scontro con quest’ultimo presso Rimini. Lo storico Procopio ricorda Bonifacio (e il suo grande rivale Aezio) con queste parole: «Giunsero a un grado di magnanimità ed eccellenza che se uno li definisse gli ultimi romani non si sbaglierebbe, tanto era vero che tutte le ottime qualità dei romani erano incarnate in questi uomini».