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Libri di Gabriella Landini

Filibranti delle nuvole. Terra di nessuna lingua

Filibranti delle nuvole. Terra di nessuna lingua

Gabriella Landini

Libro: Copertina morbida

editore: Bevivino

anno edizione: 2008

pagine: 240

Come leggere un poema in tre cantiche, come questa straordinaria opera di Gabriella Landini? Filibranti delle nuvole; Paesaggi; Terra di nessuna lingua, si aprono aspri e teneri, notturni e radiosi, al lettore che ami una poesia che "non si presta a essere declamata, non è fatta per accreditare trionfi". Un lettore, dunque, che sappia abbandonarsi al fluire di suoni, a una poesia che è Parola che sa di sognarsi, reinventando il triplice poema, un ritmo che è l'irruzione del mitico, una grazia - concessa all'autrice e a chi sa essere suo sodale - dall'afflato senza tempo della poiesis. l'invenzione felice.
14,00

Trilogia: Di sole, di spade-L'equilibrio del caso-Altro dal tempo

Trilogia: Di sole, di spade-L'equilibrio del caso-Altro dal tempo

Gabriella Landini

Libro

editore: Bevivino

anno edizione: 2010

pagine: 446

Questo libro contiene tre opere. Una trilogia di tre diversi momenti della scrittura. Tre tempi differenti della parola e del suo movimento. In "Di sole, di spade" la lingua risente ora di uno stile aspro, altre volte aggraziato, che avvicina e allontana il lettore. È un lavoro sull'amore e sull'odio, dedicato agli abbandoni estatici e alle stilettate del distacco e della distanza. "L'Equilibrio del caso" è un'opera che riguarda essenzialmente l'equilibrio originario della vita nella sua infinita combinazione espressiva, dove la vita è di per sé un trionfo rispetto a un'ideologia sulla morte. Gli inesauribili nessi delle espressioni linguistiche non sono suscettibili di chiusure, di rotture, di distruzione. Accogliere l'equilibrio comporta per il lettore assecondare il movimento della lingua anzichè tentare di dominarlo. Quando si tenta di dominare la lingua, di conoscerne ed esaurirne i significati in un sapere, essa ci lascia nella sordità. "Altro dal tempo" tratta dell'incommensurabile, della forza, del moto, della dimensione altra della parola, quando essa non comunica ma è atto in quanto tale. È questa una condizione che noi esperiamo nel viaggio, nell'incontro amoroso, nel sogno, nella follia, nel sacro, nel volo, nell'acqua, nell'aria... nella pausa, nel riposo. Non ci sono date per ciò che emerge, per l'esperienza che vi si fa. È un intervallo di tranquillità, una condizione felice non assimilabile a nessuna idea preformata che noi possiamo già avere.
18,00

La nave dei folli

Sebastian Brant

Libro: Libro in brossura

editore: Spirali

anno edizione: 2025

pagine: 355

Nessuna opera letteraria di lingua tedesca ha avuto altrettanta risonanza e incidenza quanto la Narrenschiff di Sebastian Brant, edita a Basilea nel 1494 durante il Carnevale altorenano. Fu ristampata più volte, ebbe subito varie traduzioni in latino, che le consentirono l'accesso nei circoli umanistici e fu tradotta in inglese, olandese e francese. In Italia la prima pubblicazione ha dovuto attendere il 1984 con Spirali Edizioni, con la dall'antico tedesco in rime baciate da parte di Francesco Saba Sardi. Oggi Spirali propone una seconda edizione arricchita dalla . L'opera è composta da 112 satire illustrate con xilogafie, molte realizzate da Albrecht Dürer. Proseguendo la metafora platonica della “nave dei folli” come esempio del malgoverno che porta alla deriva la società, e riferendosi alla pratica prerinascimentale di caricare balordi, sbandati, vagabondi su navi lasciate andare alla deriva, Brant sferza i vizi umani, diffusi fra nobili e contadini, dotti e ignoranti, gentildonne e prostitute, incarnando la critica alla società del tempo, usando il Carnevale e il naufragio finale come metafore dell'eccesso e della punizione eterna quando manca il pentimento. Per Brant il folle è il peccatore, per questo per ognuno è pronto un posto sulla nave dei folli: da chi scrive libri inutili a chi sopravvaluta la fortuna, da chi cerca moglie per denaro a chi dona e se ne pente, da chi gozzoviglia a chi studia troppo. Si dà insomma prova di follia sempre e dovunque. Lo stesso autore si definisce “Sebastian Brant, matto forsennato”. In questo testo straordinario per la sua scorrevolezza e la pregnanza si articola una sorta di danza macabra (Totentanz), colorata, tragica ma anche umoristica, che invita alla riflessione mentre diverte con una lingua ricca di proverbi, giochi di parole e anche licenziosità. Prefazione di Gabriella Landini.
32,00

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