Libri di G. Bertoli
Estate
Edith Wharton
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Theoria
anno edizione: 2022
pagine: 208
La vita di Charity Royall è segnata fin dal principio, suo malgrado, da una catena di scelte che influenzeranno indelebilmente il suo futuro, a partire dalla decisione della madre di affidarla ad uno sconosciuto per scongiurarle un destino simile al suo. Seppur a tratti ingenua, nel suo rifiuto di una condizione femminile da cui non può scappare, Charity Royall rappresenta una volontà di distinzione e di emancipazione senza tempo. In Estate, Wharton crea un universo femminile indipendente e variopinto che da vita ad un discorso incentrato sulla condizione delle donne all'interno della società; le figure maschili, seppur sempre in una posizione di potere, virtualmente intoccabili, non spiccano nel romanzo se non come meri espedienti narrativi. Lucius Harney entra nella vita di Charity con noncuranza, spensierato come solo un giovane uomo poteva essere nella società del tempo, e con la stessa noncuranza la abbandona alle conseguenze della sua ingenuità. La sua figura, quando separata dal viaggio di crescita emotiva che vede Charity protagonista, ha ben poco da offrire, se non un'illusione di libertà e spensieratezza
Un certo Dostoevskij. Biografia polifonica in lettere, diari e testimonianze
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2021
pagine: 492
Aleksandr Egorovic Vrangel', amico di Dostoevskij negli anni dell'esilio in Siberia, racconta che il grande romanziere addomesticò delle bisce per spaventare a morte le donne che si ostinavano a rubargli i fiori dalle aiuole. «In seguito», ricorda Vrangel', «ridemmo a più non posso per molto tempo, ripensando all'accaduto». Che Fëdor Michajlovic fosse un tipo particolare lo sapevano un po' tutti i suoi amici: mentre lo ascoltava leggere in anteprima ad alta voce il romanzo Povera gente, lo scrittore Grigorovic ricorda che «pieno di ammirazione all'inverosimile, qualche volta tentai di saltargli al collo; mi tratteneva solo la sua avversione verso le effusioni rumorose ed espressive». Abbiamo in fin dei conti un'idea un po' stereotipata di Dostoevskij: il grande scrittore cupo e meditabondo, tormentato dai suoi stessi pensieri, idealmente sempre emaciato come nelle foto in Siberia. Questo è quello che succede ogni volta che si sedimentano le letture critiche di secoli di saggi e biografie, riducendo la persona a personaggio. Ma, a sentire la viva voce di chi l'ha conosciuto, il più grande romanziere russo dell'Ottocento era anche un procrastinatore che non voleva mai mettersi a lavoro, o un oratore brillante tra amici che diventava poi ansioso e taciturno quando si trovava tra estranei. Un certo Dostoevskij, simpatico ad alcuni e antipatico a molti, golosissimo di dolci, prodigo di prestiti, con una bassa opinione di sé e della sua opera ma cordiale verso gli ammiratori. Uno che a sedici anni, quando morì Puskin, avrebbe voluto portare il lutto e che da studente dovette ripetere l'anno perché l'insegnante di algebra «voleva sicuramente bocciarmi». Un marito geloso ma affettuoso, un padre che addobbava l'albero di Natale in piedi su uno sgabello e ballava la mazurka con i figli. Lo storico della letteratura Pavel Fokin in questa biografia polifonica ricostruisce per la prima volta la vita dell'autore attraverso fonti contemporanee: aneddoti, lettere, atti di processi e memorie scritti da poeti, rivoluzionari, critici, parenti e amici. "Un certo Dostoevskij" ci restituisce la vita romanzesca di uno dei più amati scrittori di sempre, attraverso la stima dei colleghi, la soggezione dei conoscenti, la tenerezza dei familiari, il ricordo prezioso di chi ebbe modo di incontrarlo anche solo una volta. Prefazione di Paolo Nori.
Fra lo spedale e il principe Vincenzio Borghini. Filologie e invenzione nella Firenze di Cosimo I
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2005
pagine: 240
La competitività del sistema Italia: dal locale al globale
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2004
pagine: 176
Il volume raccoglie gli atti del convegno su "La competitività del sistema Italia: dal locale al globale" organizzato dal Premio Philip Morris per il marketing a Roma, il 19 maggio 2004. Gli esperti che sono intervenuti provenienti da università, imprese e organizzazioni - hanno affrontato il tema della combinazione sinergica fra tradizione del localismo produttivo e tendenza alla globalizzazione sia dal punto di vista dei singoli settori industriali sia da quello più ampio delle trasformazioni socioculturali ed economiche in atto a livello planetario e nel nostro Paese.