Libri di Francesco Mora
Martin Heidegger. Pensare senza fondamenti
Francesco Mora
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 160
Il pensiero di Martin Heidegger vuole prendere le distanze dalla tradizione filosofica che intende come storia della metafisica. Il risultato che ne consegue consiste in una demolizione di ogni fondamento a partire, in particolar modo, dal principio di ragione, momento fondante non solo della gnoseologia moderna ma anche, secondo Heidegger, della sua ontologia. Heidegger, che resta al centro del dibattito filosofico, sale alla ribalta dell’attenzione mediatica per gli aspetti della sua lunga e tormentata esistenza, che hanno diviso gli interpreti in difensori e pubblici ministeri soprattutto dopo la pubblicazione degli Schwarze Hefte. Questa ricerca non intende entrare nella querelle sull’antisemitismo heideggeriano, ma non cerca nemmeno di evitare il problema, indagando il rapporto che il filosofo ebbe con il mondo ebraico. L’ipotesi di lavoro che si è tenuta presente è stata quella di un’anarchia del pensiero heideggeriano, di una totale assenza di fondamento (Abgrund), rispetto ai principi della riflessione metafisica, anche in virtù della voce dei poeti.
Ultimi saggi gulla teoria della storia. Ein ganz neues Buch (1916-1918)
Georg Simmel
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 176
I testi di Georg Simmel, qui presentati, appartengono all'ultimo periodo della sua produzione filosofica (1916-1918) e riprendono il tema della storia che già era stato trattato nei "Problemi della filosofia della storia", la cui terza edizione del 1907 – la più importante – mette in discussione l'impianto dello storicismo contemporaneo tedesco. Poi, per un decennio, la riflessione sui problemi storici viene abbandonata. Questa riemerge in virtù di due eventi che determinano il pensiero simmeliano: la filosofia della vita e la produzione estetica, soprattutto con il Goethe e il Rembrandt. Ma non va nemmeno dimenticato l'ambiente bellico in cui tali riflessioni si svolgono. "Il problema del tempo storico" (1916), "La formazione storica" (1917-1918) e "L'essenza del comprendere storico" (1918) sono legati a filo doppio alla crisi della cultura moderna, al conflitto vita/forma e all'intuizione estetica dell'accadere del mondo. Non si potrebbe comprendere in tutta la loro portata questi scritti enucleandoli dal multiversum filosofico simmeliano e tanto meno interpretandoli alla luce di uno storicismo o di una specifica filosofia della storia propria di Simmel. Il tempo storico, le formazioni storiche così come il comprendere storico, che sembrano inserirsi nel contesto teorico diltheyano, devono altresì essere intesi all'interno di un ambito vitale, in quanto anch'essi istantanee e frammenti di un insieme al suo interno conflittuale e sempre in mutamento.
Thomas Hobbes e la fondazione della tecnica moderna. Realtà e virtualità dell'uomo e del potere
Francesco Mora
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 188
Martin Heidegger. La provincia dell'uomo. Critica della civiltà e crisi dell'umanesimo (1927-1946)
Francesco Mora
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 160
L'ente in movimento. Heidegger interprete di Aristotele
Francesco Mora
Libro
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2000
L'ente in movimento. Heidegger interprete di Aristotele
Francesco Mora
Libro
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2000
pagine: 350
Principio reciprocità. Filosofia e contemporaneità di Georg Simmel
Francesco Mora
Libro: Libro in brossura
editore: Libreria Editrice Cafoscarina
anno edizione: 2005
pagine: 186
Il problema Simmel ha la necessità di essere ridefinito nei suoi termini essenziali. Tentando di superare le periodizzazioni e la sterile divisione tra un Simmel sociologo e un Simmel filosofo della cultura, si è cercato di mostrare come la multiforme produzione simmeliana indichi il suo essere a pieno titolo "nur Philosoph", come anch'egli intendeva essere considerato. E questo suo essere filosofo a tutto tondo lo inserisce di fatto, per i problemi che affronta e i contenuti che elabora, all'interno della nostra contemporaneità. In tal modo il suo nome e la sua filosofia, se devono essere certamente ricollegati a quelli di Nietzsche, Dilthey, Weber, Husserl e Bergson, vanno tuttavia messi in relazione e fatti interagire con la filosofia europea contemporanea, da Heidegger a Lévinas, da Blumenberg a Merleau-Ponty, a Deleuze, a Derrida.