Libri di Francesco De Pascale
Geografie del rischio e della vulnerabilità: approcci teorici ed esperienze didattiche a confronto
Francesco De Pascale
Libro: Copertina morbida
editore: Pontecorboli Editore
anno edizione: 2022
pagine: 124
Questo volume mira principalmente ad analizzare le prospettive interdisciplinari della geografia del rischio, una branca della geografia che studia le interazioni tra gli eventi naturali estremi e le società umane. Mentre in Italia non esiste attualmente una scuola consolidata di geografia del rischio, geografi illustri come Roberto Almagià e Mario Baratta possono essere considerati i precursori di questo ramo della geografia. Gli studi sulla dimensione sociale del rischio, promossi per la prima volta dalla scuola americana e seguiti dai contributi della scuola francese negli anni Settanta, tracciano l'evoluzione di questo campo di ricerca. Gli approcci teorico-metodologici e la ricerca empirica evidenziano come la geografia del rischio sia strettamente connessa con l'analisi del comportamento umano e delle percezioni sociali, da cui possono emergere i fattori di resilienza e vulnerabilità sociale di una comunità. La seconda parte del volume è caratterizzata dalla presentazione di casi studio che riguardano l'analisi di esperienze didattiche sulla percezione del rischio sismico in diverse scuole ubicate nei Comuni della Calabria, Basilicata e nelle isole maltesi.
Le vie della transumanza in Calabria. Un itinerario culturale percepito tra geostoria, economia e letteratura
Marcello Bernardo, Francesco De Pascale
Libro: Libro in brossura
editore: La Dea
anno edizione: 2017
pagine: 176
Secondo Alessandro Clementi, vi sono fenomeni che come fiumi sotterranei solcano la storia e la geografia d'Italia e che ne determinano le linee di fondo senza che appaiano se non per brevi tratti e per subitanee emergenze in superficie. Uno di questi è la transumanza, che costituiva la spina dorsale di molta parte dell'economia italiana, quanto meno di quella meridionale, senza che la grande storiografia si sia mai occupata di essa, quasi fosse un fatto estremamente marginale dell'avventura umana. Le attività pastorali, infatti, hanno lasciato tracce indelebili e durevoli sul paesaggio, in relazione a vari fattori, tra i quali hanno avuto un'influenza maggiore il contesto geografico (e, quindi, la vegetazione), il carico dell'allevamento ed il suo ruolo economico.