Libri di Fabio Betti
Nel paese di Seridò
Fabio Betti
Libro: Cartonato
editore: Coccole Books
anno edizione: 2024
pagine: 32
Un piccolo paese tra le montagne, un buffo capostazione con i baffi all'insù e un treno capace di portare l'allegria. Fiii! Pronti a partire? Ma la locomotiva non parte più... Cosa sarà successo? Età di lettura: da 4 anni.
Dall'acropoli al castrum. Studio storico della collegiata di Otricoli dall'antichità all'alto medioevo
Fabio Betti
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2021
pagine: 208
La collegiata di S. Maria Assunta di Otricoli e le sue collezioni d'arte sono state oggetto, a partire dalle indagini archeologiche e dai restauri svolti all'interno della chiesa ormai più di mezzo secolo fa, di una costante attenzione da parte degli studiosi. Le numerose ricerche hanno apportato un notevole contributo alla conoscenza di uno dei monumenti architettonici più rappresentativi dell'Italia centrale per quanto attiene l'Alto Medioevo, anche se, in relazione all'analisi e all'interpretazione delle numerose fasi costruttive che hanno interessato le strutture dell'edificio nel corso della sua storia secolare, sono emersi fra gli storici pareri tutt'altro che univoci. I recenti interventi di scavo nel sotterraneo della collegiata, inoltre, dove sono venuti alla luce i resti di una possente muratura in opera quadrata, pertinente probabilmente al podio di un tempio pagano, risalente alla fase preromana del sito, hanno ulteriormente accresciuto la serie di dati materiali disponibili da analizzare, rendendo di conseguenza ancora più articolato il contesto storico di riferimento, che si è dovuto estendere a considerare l'intera evoluzione dell'insediamento urbano del municipio romano di Ocriculum, la cui fondazione da parte delle popolazioni umbre risale all'VIII secolo a.C. In ragione proprio di tale esteso e problematico quadro critico, questo lavoro si pone l'obiettivo di affrontare, attraverso aggiornati percorsi di indagine, che hanno preso avvio con lo spoglio sistematico della documentazione d'archivio relativa ai restauri e agli scavi, conservata presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria e l'Archivio di Stato di Perugia, e proseguiti, poi, con un accurato rilievo laser-scanner dell'in complesso monumentale, tutte le principali questioni ancora oggetto di discussione sulla storia architettonica dell'edificio religioso, e proporre per queste nuove possibili chiavi di lettura.
Roma la magnifica visione. Vedute panoramiche del XVIII e XIX secolo dalle collezioni del Museo di Roma
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2008
pagine: 50
Il Risorgimento dei romani. Fotografie dal 1849 al 1870
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2010
pagine: 112
"In un sonetto dei suoi, fulminante e impietoso,Giuseppe Gioacchino Belli accenna a "settantadue torzi de mela" (il numero dei cardinali dell'epoca) di cui uno sarà sempre "compagno" e successore del Papa. Ma aggiunge il poeta: "Puro abbasso la testa e nunme lagno / quann'esce quarch'editto che te gela / e qui a Roma ce sto perché ogni ragno / è attaccato e vô bene a' la su' tela". Le fotografie in mostra ne "Il Risorgimento dei romani. Fotografie dal 1849 al 1870" raccontano di una città estremamente complessa in cui coabitano anime diverse e persino opposte. C'è la Roma dileggiata dei papalini e dei papisti: è la corte di Pio IX con tanto di esercito schierato a difesa del suo potere temporale; c'è la Roma dei patrioti: è quella di gente che va in battaglia, al Gianicolo come a Mentana; c'è la Roma degli artisti che, con curiosità, si affaccia alla giovane arte della fotografia e all'intuizione di Monsieur Daguerre; e infine c'è la Roma popolana, indifferente per costituzione al suo stesso destino, quale la descrisse Ferdinando Gregorovius nei suoi Diari "I romani non si curano affatto del concilio. Nessuno bada alle chiacchiere in S. Pietro". Così scrive il 7 gennaio dell'anno di grazia 1870, alba di quel 20 settembre in cui Roma divenne italiana, nonostante il grido di dolore del Pontefice contro gli invasori, "generazione perversa ed adultera" su cui s'invocava la misericordia di Dio. Non la libertà." (dalla presentazione di Umberto Croppi