Libri di Fabiana Gambardella
Più in alto della realtà. La sottrazione del possibile nel tempo dell’algoritmo
Fabiana Gambardella
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2025
pagine: 126
Il saggio intende riproporre la domanda sull’uomo al contempo – e paradossalmente – prometeico artefice e spettatore passivo di mutamenti repentini che, definendo nuove dimensioni conoscitive, comunicative e relazionali, producono effetti sulle sue modalità di costruire identità e comunità, mettono in discussione i suoi tradizionali modi di stare presso il mondo e determinano modificazioni significative della sua stessa struttura. L’Esserci, da sempre inteso come progetto e protensione verso un possibile da definire, “sta”, attualmente immerso nella placenta calda e confortevole delle sue estensioni tecnologiche, nel presente continuo di un reale in cui sembra venir meno ogni dimensione del possibile.
Trasumanar e organizzar. Esercizi di varia antropologia
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2023
pagine: 146
I contributi di “varia antropologia” qui raccolti si interrogano su quella che oggi più che mai, a causa dei grandi rivolgimenti che la tecnica e le nuove forme di comunicazione determinano, resta una questione aperta: l’umano e la sua posizione nel mondo. E proprio per questo lo fanno a partire da prospettive variegate, poiché da sempre al lemma “antropologia” si affiancano aggettivi diversi, a voler sottolineare il polimorfismo del suo oggetto di studio. Dall’analisi di alcuni dei più grandi pensatori del secolo scorso – da Carl Schmitt a Max Scheler, da Adolf Portmann a Ernesto de Martino, fino a Karl Polanyi e ai contributi di Maurice Merleau-Ponty e Susan Sontag – si delinea un quadro da cui emergono cesure e modificazioni nel passaggio dal secolo breve, col suo portato di drammi e grandi speranze, al nuovo millennio, caratterizzato dalla fine delle grandi narrazioni e al contempo da inedite rivoluzioni degli assetti politico-economici e delle forme di comunicazione. Il termine che funge da trait d’union di questi esercizi è appunto quello di “crisi”. La parola va intesa a partire dal suo significato etimologico, come scelta, decisione, ma anche come fase decisiva di un evento negativo: indica il cambiamento, segna dei passaggi e soprattutto quel costante dimorare “sul limite” che caratterizza la condizione umana.
La crisi e il segno. Appunti per un'antropologia
Fabiana Gambardella
Libro: Libro in brossura
editore: Giannini Editore
anno edizione: 2013
pagine: 112
Nello sviscerare le tappe del dramma antropologico, Ernesto de Martino, etnologo, antropologo, storico delle religioni, si serve di uno schema concettuale che prevede la dialettica presenza-crisiriscatto. La presenza, l'essere nel mondo, sembra in ogni tempo essere attraversata dalla crisi; la crisi è evento perturbante, cambiamento, trasformazione che per certi versi mette in questione l'ordine costituito, il già difficile e precario equilibrio che l'esserci forgia nel corso della sua storia, per rendere il mondo un posto abitabile e pregno di valori condivisi. La crisi, secondo de Martino è rischio costante di non esserci in nessuna storia possibile. Tuttavia in quanto istanza di mutamento essa sembra in qualche modo prevedere anche il momento redentivo, il riscatto, che avviene attraverso la produzione di simboli. Il segno dunque, di qualunque matrice esso sia, costituisce in ogni storia possibile il talismano che l'anthropos di volta in volta va forgiando per superare i momenti difficili, nei quali più forte è l'angoscia della storia. La dialettica utilizzata da de Martino per scandagliare il regno dell'umano pare essere adeguata alla descrizione della vita tout court.

