Libri di Evgeny Morozov
L'ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet
Evgeny Morozov
Libro: Copertina morbida
editore: Codice
anno edizione: 2019
pagine: 360
La rivoluzione di twitter: se n'è parlato per le manifestazioni in iran nel 2009, per la cina subito dopo, poi per l'egitto: prima ancora che lo scontento dei cittadini, il grande protagonista delle proteste sembra essere stato il web. Evgeny Morozov però, in antitesi al cyber-ottimismo dilagante, spiega come anche governi tutt'altro che democratici usino le piattaforme digitali piegandole al loro fini. In Russia e in Cina, per esempio, gli spazi di intrattenimento online sono studiati apposta per spostare l'attenzione dei giovani dall'impegno e dalla partecipazione civile. Internet non è inequivocabilmente buona, insomma, e pensare alla rete come a un propagatore naturale di democrazia è fuorviante e pericoloso. Per garantire forme efficaci di cambiamento sociale è necessario rimanere calati solidamente nella realtà.
Ripensare la smart city
Evgeny Morozov, Francesca Bria
Libro: Copertina morbida
editore: Codice
anno edizione: 2018
pagine: 185
L'aggettivo smart è la quintessenza dell'era digitale in cui viviamo, che ha promesso così tanto ma mantenuto così poco. Tutto sembra essere "intelligente", dagli spazzolini da denti fino alle città, quelle smart city che nell'ultimo decennio hanno conquistato l'immaginario collettivo e plasmato il lavoro di urbanisti, funzionari, politici e intere industrie. Sono però molte anche le critiche: lo scollegamento con i problemi reali della gente, la ricerca tecnocratica del dominio sulla nostra vita urbana, l'ossessione per la sorveglianza e il controllo, l'incapacità di pensare in modi che mettano i cittadini (invece che le aziende o gli urbanisti) al centro del processo di sviluppo. Questo saggio analizza alcune delle critiche alle smart city, studiando le connessioni tra le infrastrutture digitali che hanno riplasmato il paesaggio tecnologico delle città e i programmi politici ed economici che queste hanno intrapreso o potrebbero intraprendere a breve.
Silicon Valley: i signori del silicio
Evgeny Morozov
Libro: Copertina morbida
editore: Codice
anno edizione: 2017
pagine: 151
Da alcuni anni le aziende della Silicon Valley promettono prosperità, uguaglianza e una nuova società in cui tutto sarà condivisibile e accessibile, superando le vecchie logiche di mercato. Ma le cose stanno davvero così? Siamo sicuri che Google, Amazon, Facebook, Twitter & Co. Non siano piuttosto l'ultima incarnazione del capitalismo (ancora più subdolo, perché mascherato dietro la suadente retorica della rivoluzione digitale) e l'ennesima versione dell'accentramento di potere economico e politico nelle mani di pochi? In tutto questo, sostiene Morozov, di democratico, rivoluzionario e "smart" c'è ben poco; c'è invece una merce svenduta sull'altare del profitto: i nostri dati personali, la nostra privacy e soprattutto la nostra libertà.
Silicon Valley: i signori del silicio
Evgeny Morozov
Libro: Copertina morbida
editore: Codice
anno edizione: 2016
pagine: 151
Da alcuni anni le aziende della Silicon Valley promettono prosperità, uguaglianza e una nuova società in cui tutto sarà condivisibile e accessibile, superando le vecchie logiche di mercato. Ma le cose stanno davvero così? Siamo sicuri che Google, Amazon, Facebook, Twitter & co. non siano piuttosto l'ultima incarnazione del capitalismo (ancora più subdolo, perché mascherato dietro la suadente retorica della rivoluzione digitale) e l'ennesima versione dell'accentramento di potere economico e politico nelle mani di pochi? In tutto questo, sostiene Morozov, di democratico, rivoluzionario e "smart" c'è ben poco; c'è invece una merce svenduta sull'altare del profitto: i nostri dati personali, la nostra privacy e soprattutto la nostra libertà.
L'ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet
Evgeny Morozov
Libro: Copertina morbida
editore: Codice
anno edizione: 2018
pagine: 360
La rivoluzione di Twitter: se ne è parlato per le manifestazioni in Iran nel 2009, per la Cina subito dopo, più recentemente per l'Egitto: prima ancora che lo scontento dei cittadini, il grande protagonista delle proteste sembra essere stato il web. La convinzione che le tecnologie digitali alimentino solo cambiamenti positivi e siano lo strumento perfetto per la creazione della democrazia corrisponde alla realtà? Evgeny Morozov, in antitesi al cyber-ottimismo di pensatori come Clay Shirky, spiega molto chiaramente come anche governi tutt'altro che democratici usino le piattaforme digitali piegandole ai loro fini. In Russia e in Cina gli spazi di intrattenimento online sono studiati apposta per spostare l'attenzione dei giovani dall'impegno e dalla partecipazione civile. Internet non è inequivocabilmente buona, insomma, Twitter e Facebook non hanno avuto alcun ruolo cruciale, e la rivoluzione sarebbe accaduta con o senza di loro. Pensare alla rete come a un propagatore naturale di democrazia è fuorviarne e pericoloso: per garantire forme efficaci di cambiamento sociale è necessario rimanere calati solidamente nella realtà.
Internet non salverà il mondo
Evgeny Morozov
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 452
Nell'utopia dei "geek", i fanatici della tecnologia digitale, in un futuro molto prossimo poderosi sistemi informatici di raccolta dati e misurazioni statistiche consentiranno di monitorare ogni aspetto della nostra vita, fornendo risposte risolutive a tutte le più scottanti questioni del nostro tempo, dalla povertà all'inquinamento, dalla corruzione alla criminalità, dall'obesità allo smaltimento dei rifiuti. Questo "grande esperimento migliorativo" è visto come un processo ineluttabile e definitivo, e segnerà una svolta epocale nella storia dell'umanità. L'obiezione mossa da Evgeny Morozov a questa straordinaria quanto ingenua prospettiva di perfezionamento telematico del pianeta parte dalla critica ai due cardini ideologici che la sostengono. Da un lato il "soluzionismo", ovvero l'idea che per qualsiasi problema esiste un rimedio digitale; dall'altro l'"internet-centrismo", ovvero la teoria per cui tutti gli ambiti dell'esistenza, per diventare migliori, devono modellarsi sulle caratteristiche della Rete, evitando in ogni modo di intralciarne o limitarne l'ecosistema. Consapevole di fronteggiare un nemico agguerrito e subdolo, Morozov si propone di smascherare l'idolatria di "Internet", che propone il miraggio di una vita individuale e sociale, fisica e psicologica, senza intralci. L'illusione che tutto possa essere corretto e sanato può infatti avere effetti disastrosi sulla capacità dell'uomo di convivere con la complessità.
Contro Steve Jobs. La filosofia dell'uomo di marketing più abile del XXI secolo
Evgeny Morozov
Libro: Copertina morbida
editore: Codice
anno edizione: 2012
pagine: 101
Sono dieci anni che la Apple colleziona un successo dopo l'altro. La società di Cupertino ha portato nelle case di milioni di persone non solo una tecnologia, ma anche uno stile di vita. Chi compra un MacBook, un iPad, un iPhone non sta solo comprando un computer, un tablet o uno smartphone; sta dichiarando un'appartenenza. Sta dicendo qualcosa di sé. Ma cosa c'è dietro questo successo? Cosa è riuscito a fare Steve Jobs che non sono riusciti a fare gli altri imprenditori? Evgeny Morozov, l'enfant terrible del web, ha affilato la sua penna, ha preso un bel respiro, e si è buttato a testa bassa contro i ritratti agiografici dedicati a Jobs che in questi ultimi mesi hanno popolato le librerie e internet. Un'analisi caustica e illuminante sul "miracolo Apple". "La domanda a questo punto sorge spontanea: Steve Jobs è stato un filosofo che ha cercato di cambiare il mondo, oppure è stato un genio del marketing, capace di trasformare una normale azienda produttrice di computer nell'oggetto di una vera e propria venerazione, mentre era indaffarato a regolare i conti con il passato e a nutrire il suo gigantesco ego?" (Evgeny Morozov).
L'ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet
Evgeny Morozov
Libro: Copertina morbida
editore: Codice
anno edizione: 2011
pagine: 360
La rivoluzione di Twitter: se ne è parlato per le manifestazioni in Iran nel 2009, per la Cina subito dopo, più recentemente per l'Egitto: prima ancora che lo scontento dei cittadini, il grande protagonista delle proteste sembra essere stato il web. La convinzione che le tecnologie digitali alimentino solo cambiamenti positivi e siano lo strumento perfetto per la creazione della democrazia corrisponde alla realtà? Evgeny Morozov, in antitesi al cyber-ottimismo di pensatori come Clay Shirky, spiega molto chiaramente come anche governi tutt'altro che democratici usino le piattaforme digitali piegandole ai loro fini. In Russia e in Cina gli spazi di intrattenimento online sono studiati apposta per spostare l'attenzione dei giovani dall'impegno e dalla partecipazione civile. Internet non è inequivocabilmente buona, insomma, Twitter e Facebook non hanno avuto alcun ruolo cruciale, e la rivoluzione sarebbe accaduta con o senza di loro. Pensare alla rete come a un propagatore naturale di democrazia è fuorviarne e pericoloso: per garantire forme efficaci di cambiamento sociale è necessario rimanere calati solidamente nella realtà.

