Libri di Enrico Paventi
Etty Hillesum e Julius Spier. Nuova luce sulla loro relazione
Alexandra Nagel
Libro: Libro in brossura
editore: Apeiron Editori
anno edizione: 2025
pagine: 128
Fin dal primo incontro con Julius Spier, avvenuto nel febbraio del 1941, Etty Hillesum intuì quanto quell'uomo sarebbe stato importante per la propria vita intellettuale ed evoluzione interiore. Da Spier la ragazza ricevette inoltre il consiglio di tenere un diario, che sarebbe stato pubblicato nel 1981 e tradotto successivamente in oltre venti lingue. La studiosa olandese Alexandra Nagel approfondisce in questo volume il rapporto con l'uomo che fu inizialmente il terapeuta di Etty Hillesum ma diventò ben presto il suo maestro, amante e confidente. Oltre ad alcune lettere inedite e a un'analisi dell'intero carteggio tenuto dal maestro e dall'allieva, il volume della Nagel comprende gli appunti sulla Bibbia di Spier e le riflessioni di Etty al riguardo nonché un'indagine relativa all'amicizia esistente tra le donne che frequentavano lo psicochirologo e che vengono menzionate tanto nel Diario quanto nelle Lettere della Hillesum – Herta Levi, Leoni Snatager e Henny Tideman (Tide). Il volume è infine corredato da varie illustrazioni, alcune delle quali inedite per l'Italia.
Hugo von Hofmannsthal. Ricordi & incontri
Carl J. Burckhardt
Libro: Libro in brossura
editore: Apeiron Editori
anno edizione: 2021
pagine: 128
Nei due scritti – dal titolo "Ricordi di Hofmannsthal" e "Incontri con Hugo von Hofmannsthal" – che vengono presentati al lettore italiano, il primo in una nuova traduzione e il secondo inedito, Carl Jacob Burckhardt non si limita a ricordare quanto fosse profonda e di lunga data l'amicizia che lo aveva legato al poeta viennese. Egli riflette lucidamente anche sull'opera di Hofmannsthal e sul modo in cui quest'ultimo aveva reagito di fronte ai drammatici, radicali cambiamenti ai quali – suddito della monarchia absburgica – si era trovato ad assistere negli ultimi dieci anni della propria esistenza. L'autore elvetico ce ne restituisce la complessità dimostrandosi per di più in grado di ricreare l'atmosfera tetra e carica di inquietudine che contraddistinse il primo dopoguerra. I due testi appaiono caratterizzati dalla ricchezza del lessico, dalla densità della prosa nonché dall'equilibrio esistente tra le osservazioni di Burckhardt, le asserzioni di Hofmannsthal e le citazioni tratte tanto da alcune pièce del poeta viennese quanto da altri autori – da Hölderlin a Goethe.
Il nazionalsocialismo come dottrina del rancore
Menno ter Braak
Libro: Libro in brossura
editore: Apeiron Editori
anno edizione: 2019
pagine: 64
Nel primo dopoguerra, Menno ter Braak (1902-1940) era considerato uno degli intellettuali più illustri dei Paesi Bassi. Grazie all'originalità della sua opera saggistica e alla vastità di interessi che ne ha caratterizzato la produzione giornalistica, la sua è diventata ben presto una delle voci più autorevoli della propria generazione. Ter Braak fu co-fondatore e membro del direttivo del più importante gruppo di intellettuali che, organizzandosi al di fuori della politica partitica nel "Comitato di vigilanza degli intellettuali antinazionalsocialisti" (1936-1939), cercò di opporsi alla deriva estremistica dell'epoca. Con Johan Huizinga (1872-1945) ter Braak era imparentato, dal momento che il famoso storico della cultura era un cugino della madre. Menno ter Braak si sarebbe dunque misurato per tutta la vita con il suo illustre, più anziano congiunto: prendendolo certo a modello ma ingaggiando anche un serrato confronto critico con lui e la sua opera. Ter Braak aveva individuato nel nazionalsocialismo il pericolo principale per la democrazia del suo tempo. Ne aveva conosciuto i metodi aggressivi già nel 1927, quando aveva trascorso diversi mesi a Berlino per effettuare le sue ricerche storiche. Egli avrebbe sempre analizzato il nazismo dalla prospettiva della psicologia della cultura, vale a dire come una «filosofia di facciata» che - preda del rancore - avrebbe posto in essere una «falsificazione di tutti i valori».
La famiglia Klopfer
Arnold Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2018
pagine: 96
Nella "Famiglia Klopfer", Arnold Zweig affronta il tema dell'identità, cercandone nel succedersi delle generazioni il mistero delle affinità e delle discontinuità nei legami di sangue, ma anche influenzato dalla psicoanalisi che si affacciava in modo dirompente nella cultura europea. Centrale è il personaggio di Peter, intellettuale e scrittore di successo, in bilico tra la cultura tedesca e quella ebraica, che scrive le sue opere nella lingua di Goethe ed è affascinato dal mondo latino. È il figlio a tratteggiarne il carattere per cercare le motivazioni della frattura insanabile tra sé e il padre. Un figlio sradicato dall'Europa della Shoah e privato dal padre di un legame profondo con l'ebraismo, costretto quindi alla condizione esistenziale di tanti personaggi della narrativa ebraico-orientale, ormai assimilati e privi delle proprie radici. "La famiglia Klopfer", pur nella sua brevità, rappresenta un eccezionale ritratto famigliare, sarcastico, originale e infine commovente.