Libri di Denise Sainte Fare Garnot
Le mie sere con Lacan
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2021
pagine: 315
Il pensiero di Lacan è diventato negli ultimi anni punto di riferimento imprescindibile non solo per la clinica, ma per quanti si interrogano sui grandi temi della modernità: l’evaporazione del padre, la crisi dell’identità sessuata, le dipendenze come espressione di una società rivelatasi incapace di funzionare con una logica diversa da quella del discorso consumistico, la tendenza a una perversione generalizzata. Sei allievi, diretti e indiretti, ci restituiscono il ritratto di uno psichiatra di genio, un uomo dalla pietas commovente davanti alla tragedia dello psicotico; uno psicanalista che ha saputo avanzare come nessun altro nei territori sconosciuti della femminilità, svelare l’incommensurabilità radicale tra uomini e donne, senza cessare però d’inventare una risposta all’impossibile rapporto sessuale: un Lacan che non è indietreggiato davanti all’orrore del Reale, grazie al coraggio di un desiderio impetuoso, accettando di pagare il prezzo del suo rigore etico sino ad abbracciare la causa di una solitudine senza rimedi dinanzi alle impasses della psicanalisi di oggi.
Storia delle mie possessioni
Jeanne des Anges
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 112
Nel 1623 suor Jeanne des Anges, madre badessa del convento delle Orsoline della città di Loudun, accusa il curato Urbain Grandier di aver mandato i diavoli a possederla. La possessione riguarda, oltre a lei, anche le sorelle della sua comunità. Un caso di isteria collettiva, una «possessione nevrotica» – come la definisce la psicanalista francese Denise Sainte Fare Garnot nell’Introduzione – destinata a far parlare di sé nei secoli a venire. Iniziano allora gli esorcismi, che saranno condotti dal gesuita Jean-Joseph Surin. Urbain Grandier viene riconosciuto colpevole di stregoneria e bruciato al rogo. «Per la maggior gloria di Dio», scrive Jeanne des Anges nelle prime righe di “Storia delle mie possessioni”, «e per soddisfare l’obbedienza che mi è stata imposta, riferirò con stile semplice le misericordie che la divina bontà si è compiaciuta di riversare sulla mia anima da nove anni a questa parte, per distoglierla dai vizi e dalle imperfezioni che la dominavano». Per l’armonia espositiva e il valore documentale, l’autobiografia di Jeanne des Anges resta ancor oggi una preziosa traccia storica che testimonia di una straordinaria vicenda umana e spirituale, fonte inesauribile di suggestioni tanto esistenziali quanto letterarie.