Libri di Denis Brotto
In una coltre di nubi. L’immagine contemporanea tra cinema e cultura visuale
Denis Brotto
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 240
L’immagine del contemporaneo raccontata attraverso il cinema e la cultura visuale: mettendo in dialogo tendenze e studi teorici recenti con le opere di autori quali, tra gli altri, Edward Burtynsky, Doug Aitken, Hito Steyerl, Ruben Östlund, Jesse Kanda, Refik Anadol, Yorgos Lanthimos, Lynne Ramsay, Thomas Hirschhorn, Ryoji Ikeda, Vhils, Paul Clipson, il volume propone una riflessione in merito al ruolo che le forme visive hanno nel contesto culturale e sociale del presente. Immagini che muovono in direzione di una frantumazione del figurativo, di una spoliazione del realismo, di una polverizzazione del riconoscibile. Una condizione di instabilità che si manifesta per mezzo di un processo di progressiva, sublime e al contempo disincantata rarefazione del visivo.
Max Ophuls. La letteratura al cinema
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 168
Autore di capolavori assoluti quali, tra i tanti, Letter from an Unknown Woman (Lettera da una sconosciuta, 1948), La ronde (Il piacere e l’amore, 1950) e Lola Montès (1955), Max Ophuls ha da sempre legato il suo nome all’attenzione letteraria, e ciò non solo in termini di provenienza dei suoi film, ma soprattutto per lo straordinario specchio linguistico che le sue opere rappresentano per la presenza di codici espressivi, forme visive, soluzioni narrative, tratte dalla letteratura e ricreate per mezzo del linguaggio filmico della regia. Il lascito di Ophuls rappresenta del resto un sorprendente esempio di costruzione del racconto in grado di assorbire i canoni letterari di inizio Novecento e di riproporli sotto un manto registico personale ed esibito. Le amplificazioni visive, le illusorie apparenze, gli effetti ottici e ancora le luci, i cristalli, gli specchi girevoli, rappresentano solo gli elementi di superficie di una ricerca formale in costante divenire. Quello di Ophuls appare un prisma da cui lasciar emergere la capacità di far convivere in un discorso cinematografico coerente elementi quali il pensiero, il gioco, l’incantesimo e il sogno. Scritti di: Adone Brandalise, Denis Brotto, Simona Busni, Roberto Chiesi, Simone Costagli, Matteo Galli, Attilio Motta, Farah Polato, Thea Rimini, Rosamaria Salvatore, Chiara Tognolotti, Paola Zeni.
Jean Vigo. Opera completa
Denis Brotto
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 137
Nel corso del Novecento l'opera di Jean Vigo è divenuta centrale per la storia del cinema e delle arti visive. Amico di Storck e Painlevé, vicino a Buñuel e Ivens, introdotto al cinema da Dulac e Autant-Lara, la sua biografia e i suoi lavori sono ricchi di incontri ed episodi, talvolta sorprendenti, sempre determinanti. Nei suoi film - tutti proposti in DVD in questo speciale della Videns - Vigo ha saputo incarnare i principi della ribellione e dell'anarchia, del sogno e della passione, unendo Epstein e Chaplin, Ejzenstejn e Clair, avanguardie francesi e cinema russo, comicità ricercata e romantico lirismo. I registi della nouvelle vague lo hanno preso a modello, Bertolucci, Bellocchio, Tarkovskij e Sokurov lo hanno amato e ammirato. Da "À propos de Nice" a "Taris", da "Zèro de conduite" sino al memorabile "L'Atalante", la sua opera si offre oggi come un prisma da osservare per mezzo di nuove lenti e nuove strumentazioni teoriche. Tornare a riflettere su Vigo significa interrogarsi sull'istanza primaria dell'arte cinematografica: il rapporto tra immagine e immaginazione. Contiene un dialogo con Marco Bellocchio. Nel dvd video allegato: "À propos de Nice", "Taris ou la natation", "Zéro de conduite", "L'Atalante".
Françoise Truffaut. La letteratura al cinema
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 160
Lettore attento, critico cinematografico, sceneggiatore, romanziere, Truffaut ha saputo trasferire all'interno dei suoi film il valore di una geografia letteraria fatta di adattamenti, forme di scrittura, scambi epistolari, diari, amori e influenze letterarie, uomini-libro, romanzi. I film di Truffaut rappresentano essi stessi una forma di riflessione sul concetto di narratività. «Spero che libri e pellicole si mescolino e rimescolino, spero che facciano l'amore» Francois TrufTaut. Scritti di: Adone Brandalise, Denis Brotto, Roberto Calabretto, Fiona Dalziel, Paola Malanga, Attilio Motta, Rosamaria Salvatore, Alberto Scandola, Aldo Tassone, Giorgio Tinazzi.
Trame digitali. Cinema e nuove tecnologie
Denis Brotto
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 192
Tenendo conto degli ultimi aggiornamenti e sviluppi interni a questo complesso rapporto, il volume osserva i principali mutamenti, le innovazioni, ma anche i recuperi dal passato avvenuti in seguito all'introduzione del digitale nell'ambito della narrazione filmica. Accostando l'analisi di film noti allo spettatore a quella di opere meno conosciute, vengono inoltre approfonditi, con elementi di originalità, gli aspetti tecnici ed espressivi interni alle varie fasi di realizzazione di un film, alla sua consultazione e alle nuove possibilità della visione.
Il cinema in pixel
Denis Brotto
Libro: Libro in brossura
editore: Unipress
anno edizione: 2012
pagine: 106
Georges Simenon. La letteratura al cinema
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 160
L’universo letterario di Georges Simenon ha sempre rivelato una vicinanza profonda con il mondo del cinema. Una reciprocità composita e appassionata, ancorché discontinua e irregolare. A sua volta, il cinema non ha mancato di ricambiare tale coinvolgimento. Tutt’altro. L’infinita serie di adattamenti dalle sue opere rappresenta la prova maggiormente tangibile di questo interesse, con un numero di fatto non definibile di trasposizioni, film e serie televisive dedicati ai romanzi di Simenon. Ma questo è solo l’aspetto più conclamato di una vicinanza che trova radici molteplici e per molti versi inattese. Georges Simenon è stato definito «il miglior regista francese» per la forza dei dialoghi e delle strutture narrative dei suoi romanzi. Questo volume vuole essere l’occasione per osservare, accanto alla fondamentale propensione letteraria dell’autore, le sue evidenti affinità e contaminazioni con l’ambito cinematografico. Scritti di: Giovanna Angeli, Giovanni Borriero, Adone Brandalise, Denis Brotto, Roberto Chiesi, Geneviève Henrot Sostero, Alessandro Perissinotto, Andrea Rabbito, Franco Rella, Giorgio Tinazzi.
Interferenze. Registi/scrittori e scrittori/registi nella cultura italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Padova University Press
anno edizione: 2019
Nella cultura italiana la categoria dei registi/scrittori o degli scrittori/registi ha fatto la sua comparsa sin dagli albori del cinema e registra negli ultimi anni una significativa crescita. Il volume indaga il fenomeno dal punto di vista sia teorico che storico, soffermandosi in particolare sulle zone di interferenza tra i due codici in diversi autori: oltre ai casi storicamente più noti rappresentati da Pasolini e Soldati, si approfondisce il lavoro di altre figure le cui forme espressive si sono sviluppate sia nella scrittura che nel cinema, da Febo Mari a Curzio Malaparte, da Eduardo De Filippo a Michelangelo Antonioni, da Nelo Risi a Luigi Malerba, passando per Carmelo Bene, Fabio Carpi, Gianni Celati e Ermanno Cavazzoni, sino a giungere alla strettissima contemporaneità con Pupi Avanti, Roberto Andò, Paolo Sorrentino, Mario Martone e Gianni Amelio. Con un’intervista a Gianni Amelio.
Osservare l'incanto. Il cinema e l'arte di Aleksandr Sokurov
Denis Brotto
Libro: Libro in brossura
editore: Fondazione Ente dello Spettacolo
anno edizione: 2010
pagine: 344
Questo libro mira a costituire una lettura dell'opera di Aleksandr Sokurov con la volontà di metterne in rilievo i principi formali, i fondamenti nodali ed i concetti più stringenti, facendo emergere la particolare e proteiforme relazione che questo cinema rivela di avere con le altre arti e con le altre forme di linguaggio. Una relazione di cui si nutre e sulla quale basa la propria essenza. In luogo del pur complesso dialogo tra linguaggi, è l’idea stessa di arte definita da Sokurov a mostrarsi ancor più accentuata ed eclettica, comprendendo al suo interno il concetto medesimo di cultura, di memoria, di ascesi spirituale. […] Michail Bachtin riservò per Fëdor Dostoevskij la definizione di «grande polifonista», un'espressione che va a buon diritto allargata anche a Sokurov. Un polifonista in grado di addentrarsi attraverso il suo lavoro nei grandi quesiti dell’arte come dello spirito dell'uomo, rimarcando la propria attenzione a quell'idea di pneuma riferita tanto alla componente fisica dell'essere umano, quanto alla sua interiorità. […] «Cerco negli occhi che incontro, in Russia come in Europa occidentale, un senso di gioia, di consolazione. Ma trovo quel che cerco solamente in frammenti di dipinti antichi». È l’arte, la pittura, come la letteratura, a costituire la vera forma di consolazione per l'essere umano. Una forma di consolazione da cui tuttavia cercare di ricominciare un dialogo anche con i propri simili.