Libri di Daniele Mongera
Niente di naturale
Daniele Mongera
Libro
editore: Officina Naturalis
anno edizione: 2019
pagine: 124
Composito negli argomenti e nella stesura, "Niente di naturale" affronta il tema del giardino e di quanto gli si riconosce come affine nell'ambiente e nella società. I brevi saggi e le "cartoline" di cui il libro si compone sono distribuiti su quattro sezioni: le prime due sono riservate ai testi originali, le seconde raccolgono alcuni contributi ospitati in precedenza sul periodico Rosanova e sul blog Greenregards. A stabilire la continuità nel testo è soprattutto l'interesse dell'autore nella ricostruzione di un quadro generale organico dei fenomeni, sia che scriva di Ippolito Pizzetti o di Pia Pera e del loro ruolo nella cultura italiana del giardino, sia che si occupi dei meccanismi di una mostra mercato o di un pollaio cuneese.
I giardini di San Liberato
Daniele Mongera
Libro: Copertina rigida
editore: Grandi Giardini Italiani
anno edizione: 2009
Frutti dell'amicizia
Mariangela Bonavero, Bartolomeo Gottero
Libro: Libro in brossura
editore: Maestri di Giardino
anno edizione: 2012
pagine: 132
In 28 schede, Mariangela Bonavero raccoglie quarant'anni di esperienze come "cacciatore di frutti" del marito, Bartolomeo Gottero. Per metà di questo tempo ella stessa ha contribuito alla raccolta e alla catalogazione delle varietà antiche, testimone di numerosi degli incontri all'origine dei vari ritrovamenti. Si tratta sia di esperti frutticoltori che di cosiddetti "raccoglitori informali", ovvero appassionati cui la competenza deriva dall'esperienza e da studi e indagini personali. Un insospettabile patrimonio di persone e luoghi, entrati spesso a far parte delle relazioni degli autori, che disegnano un'inedita geografia del territorio, soprattutto piemontese. La galleria dei personaggi va da Raffaele Bassi a Giancarlo Vinassa (autore delle cartoline in copertina) a Livio Salarin, passando per cercatori improvvisati, contagiati dall'entusiasmo di Bartolomeo e Mariangela a "salvare" mele, pere o fichi dimenticati in qualche vecchia proprietà o angolo di bosco.