Libri di Cristina Zaltieri
L'inquietudine di un destino. La questione della Bildung in Nietzsche
Filippo Casati
Libro
editore: Negretto
anno edizione: 2025
pagine: 327
L’intera riflessione di Nietzsche, fin dai suoi esordi giovanili, appare mossa da una vocazione pedagogica tesa a delineare un nuovo progetto di formazione dell’umano, una nuova Bildung, capace di traghettare l’Europa e l’Occidente oltre la crisi dell’Umanesimo cristiano-borghese. Se ne può rintracciare la genesi nella critica della cultura degli anni di Basilea e se ne può seguire l’evoluzione (niente affatto lineare, ma segnata da una sua intima e inesorabile coerenza) attraverso gli scritti del periodo “illuministico”, fino alle riflessioni mature intorno all’Übermensch, modello di una Bildung postumana e postmetafisica, in grado di dominare le spinte disgregatrici della modernità. Il presente testo intende ripercorrere, attraverso una trattazione il più possibile sistematica, le tracce di questo itinerario di pensiero, un percorso tortuoso, che, come un fiume carsico, attraversa da cima a fondo l’opera di Nietzsche, talora rimanendo confinato al “laboratorio” sotterraneo dei frammenti postumi, talora affiorando in superficie negli scritti editi. Nell’impresa autoformativa si esprime il compito ineludibile del vivente, la necessità della vita di appropriarsi di se stessa, di decifrare e di trasfigurare il proprio enigma, traducendo la casualità dell’esistere in qualcosa di voluto e deciso. La vicenda della Bildung si gioca tutta in questa tensione, che coincide con la vita stessa, nell’inquieta ricerca mediante la quale il fatto insensato dell’esistenza si tramuta in destino, la bruta fattualità del passato in ciò che ha da ripetersi, in un “così volli che fosse, così voglio, così vorrò”.
E anche a te una spada
Cristina Gianetti
Libro
editore: Negretto
anno edizione: 2023
pagine: 293
Anna, docente universitaria di storia dell’arte, nel vivo della pandemia, della guerra russo-ucraina e delle sue variegate vicende familiari, intraprende un emozionante cammino spirituale nelle vaste e ineludibili terre del dolore, teso a scoprirne frammenti sempre più ampi di senso. Compagni di viaggio eccellenti ed esemplari del mondo biblico, su tutti Giobbe e Qohelet, della letteratura, della filosofia, della mistica, dell’arte, sacra e profana e persino del cinema, sfilano e provocano, in evidente contrasto rispetto alla sconcertante piattezza, apatia, indifferenza rassegnata e il corredo di tutte le loro passioni “fredde”, che segnano drammaticamente il magro orizzonte del nostro tempo. Il lettore è così condotto, insieme ad Anna, nell’Aperto di una dimensione filosofico-religiosa dove la luce, pur sempre manchevole e imperfetta, si fa più vivida e la vita e la natura stessa sembrano acquistare una profondità nuova. Prefazione di Cristina Zaltieri.
Il divenire della filosofia in François Zourabichvili
Libro
editore: Negretto
anno edizione: 2018
pagine: 148
Otto studiosi italiani si interrogano in questo libro sugli effetti del pensiero del filosofo François Zourabichvili a più di dieci anni dalla sua scomparsa. Se la vita può essere letta come un’arte degli incontri, lo stesso si può dire della filosofia. Così il pensiero di Zourabichvili è segnato fortemente dai due incontri con Deleuze e con Spinoza. Quello che ne emerge, come dimostrano gli otto testi qui raccolti e l’opera grafica offerta dall'artista Lorenzo Gatti, non è liquidabile come un mero commento alla filosofia altrui, ma è il lavoro ardito e fruttuoso di un originale pensatore che ci offre una produzione concettuale ancor viva, capace di offrire nuova linfa ad una tradizione di pensiero, dissidente rispetto alla via maestra platonico-cartesiana, di grande tensione etica e politica.
Infanzia e regno. Il conservatorismo paradossale di Spinoza
François Zourabichvili
Libro
editore: Negretto
anno edizione: 2017
pagine: 200
Vi è uno scolio barocco e sconcertante nella Quarta parte dell’Etica di Spinoza nel quale aleggia l’ombra della morte e si evocano inquietanti possibilità di mutazione d’ identità: «Avviene talvolta, infatti, che un uomo subisca mutamenti tali che non direi facilmente che egli è lo stesso, come ho sentito narrare di un poeta spagnolo che era stato colpito da una malattia e che, sebbene ne fosse guarito, rimase talmente dimentico della sua vita passata da non credere che fossero sue le commedie e le tragedie che pure aveva composto. In verità avrebbe potuto essere considerato un bambino adulto se avesse dimenticato anche la lingua materna. E se questo sembra incredibile, che cosa diremo dei bambini? Un uomo di età avanzata crede la loro natura tanto diversa dalla propria da non potersi persuadere di essere mai stato bambino, se non formulasse riguardo a sé tale congettura a partire dagli altri». Di questo testo perturbante, che ha portato scompiglio tra i commentatori dell’Etica, François Zourabichvili, uno dei più acuti e originali studiosi di Spinoza, fa il filo conduttore per una compiuta rilettura delle relazioni complesse che legano la metafisica spinoziana alla sua antropologia e alla sua politica, mantenendo come centro la questione della trasformazione come «oblio», ovvero amnesia di una forma anteriore e desiderio, emendato dall’immaginazione chimerica, di una nuova attitudine del corpo. Ne emerge una corrispondenza profonda che, da un capo all’altro dell’opera spinoziana, associa il tema dell’uscita dall’infanzia a quello dell’emancipazione dall’immaginario monarchico. Di contro alla lettura ingenuamente «rivoluzionaria» dello spinozismo, affiora quella di un conservatorismo paradossale, laddove Spinoza insegna lo slancio verso una vera conservazione di sé che non vuol dire preservare lo stato di cose esistente quanto piuttosto imparare a neutralizzare morte e servaggio.
Il divenire della bildung in Nietzsche e in Spinoza
Cristina Zaltieri
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 294
L'invenzione del corpo. Dalle membra disperse all'organismo
Cristina Zaltieri
Libro
editore: Negretto
anno edizione: 2010
pagine: 172
L'Occidente è il luogo di invenzione del corpo. Questo libro traccia il percorso genealogico che conduce alla nascita di tale concetto, un percorso che inizia con Platone e, passando attraverso varie altre voci, con Platone si conclude. Il filosofo greco dà infatti avvio a un "fraintendimento del corpo" che è quello del corpo-organismo. Ma nel periodo arcaico lo sguardo su questa realtà era molto diverso. La visione dell'uomo omerico è quella di un corpo che non c'è come intero, come tutto compiuto, perché l'uomo arcaico si offre nei gesti, nelle azioni, in una molteplicità di "agenti patici" che lo muovono. Un uomo senza corpo e senza anima, di cui Omero non descrive mai il viso. Solo in età classica il volto inizierà a fungere da cuspide del corpo-organismo, luogo della massima significatività, perché cartografia dei moti dell'anima. Da dove Platone trae invece la sua idea, matrice di tutte le successive scritture organiche del corpo? Non dalla medicina antica, bensì da una particolare pratica della scrittura: quella del discorso dialettico capace di unire il molteplice a partire dal centro nevralgico dell'idea. L'organicità del discorso, conquistata dal filosofo, si riflette sul corpo e conduce nel Timeo ad una piena costruzione organica.
Il secolo della conoscenza. Metafisica, linguaggio, verità, soggetto, metodo: cinque parole-chiave della filosofia del Novecento
Cristina Zaltieri
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2001
pagine: 244
Metafisica, linguaggio, verità, soggetto, metodo: cinque concetti che hanno sostenuto, storicamente, l'intero edificio della filosofia; cinque territori teoretici che, nel loro vicendevole intersecarsi, hanno definito i confini della conoscenza nel pensiero occidentale. Su queste voci sono interrogati, nel libro, i pensatori del secolo da poco concluso, per ricostruire - non linearmente, ma tramite un virtuale "dibattito in diretta" - i caratteri fondamentali della filosofia del Novecento, e, in particolare, quelli che più radicalmente ne rappresentano la frattura con tutto ciò che l'occidente aveva in precedenza espresso.
Felicità e bene comune. Etica e politica nel tardo Novecento
Cristina Zaltieri
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2003
pagine: 188
Quale senso può assumere, nel secolo della decomposizione della soggettività, la questione dell'eudaimonia, ossia del progetto di felicità come piena realizzazione del sé, che ha caratterizzato l'etica fin dalle sue origini greche? Nel persistere di violazioni continue dei diritti elementari di tante donne e tanti uomini, è un gesto di tracotanza del pensiero porre ancora la domanda di felicità al cuore dell'etica? Oppure, senza domanda di eudaimonia, cosa permane dell'etica? Il libro si propone di condurre il lettore lungo i percorsi più significativi che tali domande hanno aperto alla filosofia etica e politica nel secolo scorso e di indicare quali questioni sono ancora attuali e destinate ad alimentare il dibattito del XXI secolo.

