Libri di Chiara Sartoris
Semi-abbandono e interesse del minore
Chiara Sartoris
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2024
pagine: 196
Il sistema binario di protezione del minore incentrato sulla dicotomia tra affidamento e adozione (legge n. 183/1984), per come tradizionalmente interpretato, non è in grado di cogliere la complessità del presente e la varietà delle situazioni di disagio familiare suscettibili di ledere il suo interesse. Emblematica è la fattispecie del c.d. “semi-abbandono” (permanente o ciclico). La locuzione è impiegata nella prassi per descrivere minori che si trovano in una situazione intermedia tra l’abbandono, idoneo a giustificare la dichiarazione di adottabilità, e una difficoltà familiare transitoria, fronteggiabile attraverso l’affidamento. Con una peculiarità: le carenze genitoriali, pur oggettive, non impediscono sempre e necessariamente la maturazione di un legame affettivo significativo con la prole. Questo aspetto è costantemente valorizzato dalla giurisprudenza della Corte Edu, la quale invita gli ordinamenti nazionali a promuovere la positività di quel rapporto, quante volte risulti conforme agli interessi del minore, attraverso misure flessibili. Variegate le soluzioni proposte dalla giurisprudenza in nome del principio di conservazione dei legami familiari; le quali oscillano tra la tesi dell’adozione c.d. mite e dell’adozione c.d. aperta e la tesi dell’affidamento di c.d. lunga durata. Lo studio muove dall’analisi di tali tendenze interpretative con l’obiettivo di prospettare una rilettura sistematica che, lungi dal mettere in discussione il regime binario vigente, ne evidenzi le potenzialità in termini di maggior flessibilità e graduazione. A tale esito l’A. perviene ragionando in due direzioni: valorizza l’istituto dell’affidamento extra-familiare, vera chiave di lettura a un tempo conservativa ed evolutiva del sistema; evidenzia le connessioni tra quest’ultimo e la nuova figura dell’adozione c.d. aperta alla luce dei più generali orientamenti evolutivi della materia adozionale. Se interpretato in chiave di effettività, il sistema è in grado di garantire una protezione adeguata dell’interesse del minore. Per l’A., si tratta di attribuire rilevanza alle esigenze di quest’ultimo attraverso una valutazione personalizzata delle circostanze del caso concreto, costruendo, su basi sistematiche, una tutela plurale e dinamica. Plurale, perché tutte le misure esistenti possono concorrere a proteggere il minore secondo un approccio di graduazione e di proporzione. Dinamica, perché deve adattarsi in maniera flessibile al mutare nel tempo dell’età e delle esigenze del minore.
Nullità di protezione e interesse ad agire
Chiara Sartoris
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2022
pagine: 392
Le recenti tendenze evolutive delle nullità con funzione protettiva mostrano chiaramente l'emergere di una esigenza: definire la misura entro cui l'ordinamento deve garantire la protezione del contraente svantaggiato. Ciò con l'obiettivo di stigmatizzare impieghi opportunistici o disfunzionali del rimedio in pregiudizio dell'interesse generale del mercato. A riguardo, la vicenda relativa all'uso selettivo della nullità non è che la più recente e, per certi versi, emblematica testimonianza della rilevanza del tema. La necessità che la nullità operi "a vantaggio" del contraente protetto, ai sensi dell'art. 36 cod. cons., presidia l'effettività della tutela; ma impone di interrogarsi sui limiti entro i quali il contraente possa fruire legittimamente degli effetti derivanti dalla dichiarazione di nullità di una clausola o del contratto. Il diritto euro-unitario prescrive, invero, che la tutela garantita dall'ordinamento debba essere non solo "effettiva" per il contraente svantaggiato e "dissuasiva" verso il professionista, ma anche "proporzionata" rispetto all'obiettivo protezionistico e al complesso assetto di interessi sotteso al contratto. La monografia è dedicata alla ricerca di un criterio idoneo a realizzare questo obiettivo in prospettiva sistematica, quindi in vista dell'applicazione analogica ad altre fattispecie anche non consumeristiche. Lo studio si concentra, così, sul significato del lemma "interesse" in relazione alla nullità, nella congiunta lettura di regole sostanziali e processuali, che essa pone nel quadro della strumentalità del processo rispetto all'interesse sostanziale tutelato. E proprio l'interesse nei sensi prescritti dall'art. 100 c.p.c. - e, dunque, coi requisiti di attualità e concretezza - diviene per l'A. criterio e misura di ammissibilità della tutela invalidatoria.

