Libri di Chiara Maria Valsecchi
Le danze di Clio e Astrea. Fondamenti storici del diritto europeo
Giuseppe Speciale, Romano Ferrari Zumbini, Aldo Andrea Cassi, Michele Rosboch, Chiara Maria Valsecchi
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 576
Uno spettro si aggira per l’Europa del futuro: è il giurista di domani. La sua pena errabonda non è causata dal sospetto dell’uomo della strada (che imputa ad avvocati, giudici e notai alchimie tecniche care per le sue tasche o lontane dai suoi bisogni) né dall’insofferenza dei management societari (che considerano i consulenti legali come “bastoni tra le ruote” nella speditezza degli affari aziendali), né dall’esser considerato superfluo, se non nocivo, da molti intellettuali (che gli imputano aridità culturale e inerzia nelle riforme) e bistrattato dal legislatore (il quale lo mette alla prova destrutturando l’ordinamento giuridico con estemporanee e continue riscritture di esso). Non è questo il problema: il giurista sa che è da tempo così; sa che il problema non è l’immaginario collettivo su di lui, perché questo appartiene alla sua stessa Storia – e del resto altre categorie professionali non stanno meglio da quel punto di vista ... La questione è ben altra: quale che sia la figura (avvocato, magistrato, notaio, legale aziendale, funzionario amministrativo, insegnante, ecc.) in cui il futuro giurista deciderà di incarnare la propria anima, rischierà di fare una scoperta orrenda: non ce l’avrà più, l’anima. Non avrà più, dopo quasi un millennio, un’anima da giurista, perché gliel’hanno strappata dal luogo dove essa gli sarebbe stata insufflata: l’Università.
Diritto, chiesa e cultura nell'opera di Francesco Zabarella (1360-1417)
Chiara Maria Valsecchi, Francesco Piovan
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 400
Il volume ricostruisce, con contributi nuovi e storiograficamente rilevanti, la figura poliedrica del cardinale Francesco Zabarella, canonista tra i maggiori del Quattrocento e docente universitario di fama europea, diplomatico di vaglia, che diede un contributo decisivo – dottrinale e politico – al superamento del Grande Scisma d’Occidente, tanto che alcuni preconizzavano la sua elezione al Pontificato. «Oggi è morto il papa!». Con queste parole si dice che Sigismondo del Lussemburgo, re dei Romani, abbia accolto la notizia della scomparsa, sopraggiunta a Costanza il 26 settembre 1417, del cardinale Francesco Zabarella. Canonista tra i maggiori della sua età e docente universitario di fama europea, uomo di Chiesa (canonico e arciprete di Padova, vescovo di Firenze, cardinale dal 1411), diplomatico di vaglia, Zabarella diede un contributo decisivo – dottrinale e politico – al superamento del Grande Scisma d’Occidente, che da un quarantennio lacerava la Chiesa e la società europea, tanto che alcuni – fra i quali, lo si è visto, Sigismondo – preconizzavano sarebbe uscito con la tiara dal conclave che stava per essere convocato. Fu anche uomo di ampi interessi culturali, legato alla memoria – vivissima a Padova – del magistero petrarchesco e in rapporti stretti con umanisti come Coluccio Salutati e Pier Paolo Vergerio il Vecchio. A tutti questi aspetti di una personalità poliedrica e per più versi eccezionale i saggi raccolti in questo volume apportano contributi nuovi e storiograficamente rilevanti.