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Libri di Caterina Miracle Bragantini

«Aspettando cogli occhi una parola». Biografia intellettuale di Emilio Cecchi

Caterina Miracle Bragantini

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2025

pagine: 192

«Per me, l'essenziale è lo scrivere e vedere, o meglio lasciare che le cose entrino in me», scrive Emilio Cecchi in una lettera del 1937. Critico, saggista e giornalista, il “Tarlo” – pseudonimo con cui firmava una nota rubrica su “La Tribuna” – è stato una delle voci più autorevoli della cultura italiana del Novecento, affermatasi definitivamente durante gli anni del regime. Presenza fissa nella terza pagina di quotidiani e riviste, la sua attività si è spinta ben oltre la stampa periodica, dialogando con arti come la fotografia e il cinema. Sin dagli esordi, infatti, nell'opera di Cecchi scrittura e sguardo si sono strettamente intrecciati, prefigurando la tensione intermediale che sarebbe diventata una delle cifre della modernità letteraria. Il volume ne ricostruisce la biografia intellettuale, colmando alcune lacune critiche e storiografiche che ne hanno offuscato la memoria, a partire dal ruolo svolto all'interno della politica culturale fascista. A guidare il percorso, basato su fonti edite e inedite, è un approccio interdisciplinare che spazia dall'archivio d'autore alla storia dell'epoca, restituendo la complessità di Cecchi nell'orizzonte letterario del Novecento.
22,00

Due uomini

Due uomini

Georges Duhamel

Libro: Libro in brossura

editore: Ago Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 258

Dal primo marzo al quindici ottobre Edouard Loisel cammina per le vie di Parigi con il bastone da passeggio. È uno dei gesti che compone la “buona tecnica” con cui, da autentico spirito scientifico, vive e osserva il mondo. Esce al mattino di buon’ora, alle dodici e trenta si concede una pausa assieme ai suoi colleghi nella solita tavola calda, alla sera torna dalla moglie, cena e si corica. Ma un giorno tutto cambia. Seduto a mangiare al Petit-Passe-Temps, nello specchio di fronte a sé incrocia un volto sconosciuto, che esercita su di lui un’attrazione magnetica. Nei giorni a seguire, Edouard e l’uomo sconosciuto non si parlano, ma si guardano e, silenziosamente, si conoscono e riconoscono l’uno nell’altro. In breve tempo, tra i due inizia una profonda amicizia: quell’uomo è Louis Salavin, già protagonista di Confessione di mezzanotte. Nel secondo libro del ciclo di Salavin, Duhamel prosegue lo scavo nell’animo umano e l’analisi delle sue talvolta inspiegabili sfaccettature, mostrando ai lettori che l’identità dell’uomo moderno è ormai è ormai in frammenti: impossibile pensare di conoscersi davvero, l’un l’altro.
20,00

Confessione di mezzanotte

Confessione di mezzanotte

Georges Duhamel

Libro: Libro rilegato

editore: Ago Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 144

Parigi, primo Novecento. La Belle Epoque ha invaso le strade della capitale francese e il progresso sembra essere l’unica alternativa per vivere un’esistenza al passo con i tempi. Louis Salavin ha altro a cui pensare. Impiegato della ditta Socque et Sureau, con la piatta mansione di correggere testi sulle trebbiatrici, mal sopporta i suoi colleghi in carriera, lo squillo del telefono e la sua vita in generale. Un giorno, mentre tempera una matita per romperne nuovamente la mina, Salavin viene chiamato nell’ufficio del signor Sureau per controllare delle carte da firmare. Ma nell’attesa la sua attenzione viene catturata da un particolare: l’orecchio del signor Sureau. Quell’angolo di pelle esercita un potere magnetico e fatale su Salavin, al punto che l’istinto di toccarlo scavalca infine il buon senso, impendendogli di reprimere il desiderio: licenziato in tronco. Senza più i suoi punti di riferimento comincia a vagare per Parigi, alternando confusamente momenti di euforia agli abissi della depressione, oscillando così tra buoni propositi e piani delittuosi. Georges Duhamel presenta al lettore un personaggio la cui materia umana è composta dai chiaroscuri delle contraddizioni, dalle sabbie mobili delle insicurezze, dai dubbi, laceranti, che lo condannano all’irresolutezza. È l’uomo moderno che perde il legame con il primordiale e si chiude in una vita che non gli appartiene e quando finalmente se ne libera, l’illusione di aver ripreso il controllo della propria esistenza sfocia nell’ansia del peso della libertà. Un romanzo degli anni Venti che non si fatica, a più di un secolo di distanza, a sentire vicino e senza tempo, capace di adempiere quella che è forse l’unica funzione universale della letteratura: indagare l’animo umano nelle sue declinazioni sempre diverse.
16,00

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