Libri di C. Paolucci
Senso e sensibile. Prospettive tra estetica e filosofia del linguaggio
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 218
Questo numero speciale di E/C presenta gli atti del XIX convegno della Società Italiana di Filosofia del Linguaggio, tenutosi presso il Dipartimento di Filosofia e comunicazione dell'Università di Bologna dal 5 al 7 Ottobre 2012. Il titolo del convegno era "Senso e sensibile. Prospettive tra estetica e filosofia del linguaggio" e aveva evidentemente l'obiettivo di ridiscutere in chiave contemporanea e da differenti prospettive un tema classico della riflessione filosofica, e cioè quello dei rapporti tra conoscenza sensibile e linguaggio, tra "estesico" e "logico" e, più in generale, alcuni delle relazioni possibili tra l'estetica e la filosofia del linguaggio.
Narratività. Problemi, analisi, prospettive
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2012
pagine: 347
La narratività costituisce certamente uno dei concetti chiave della riflessione semiotica. Resa centrale da A.J. Greimas negli anni Settanta, essa è diventata non solo la dimensione fondamentale per capire la logica delle azioni, ma anche un più ampio paradigma antropologico: la forma attraverso cui il senso tout court si dà a noi. Mentre, però, la teoria narrativa si è consolidata negli anni Ottanta in una forma standard, nuovi oggetti di analisi (visivi, interattivi, multimediali) sono emersi, andando a complessificare il canone su cui i primi e fondamentali studi narratologici si erano concentrati. È proprio da qui che questo volume prende avvio, da questo spazio di potenziale frizione o revisione, tra una teoria narrativa consolidata, di marca soprattutto greimasiana, e un universo narrativo sempre più diversificato al suo interno, che forse pone problemi nuovi e sollecita l'approfondimento di alcune categorie, anche in ragione di una sempre maggiore appropriazione della teoria semiotica della narratività da parte di altre discipline (scienze cognitive, sociologia, antropologia ecc.). Come può essere ripensata, dunque, alla luce di queste evoluzioni la teoria narrativa tradizionale? Quali sono le categorie che continuano a restare centrali e quali, invece, sono quelle rivedibili? In che modo è possibile parlare di livello narrativo nei testi visivi o in uno spazio urbano? E cosa ne è della logica narrativa nei nuovi media?