Libri di Bruno Villata
Primo Levi e il piemontese. La lingua de «La chiave a stella»
Bruno Villata
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2018
pagine: 90
Nel 1978 Primo Levi pubblica "La chiave a stella", in cui, attraverso la voce diretta del protagonista Tino Faussone, racconta la storia di un abile e giramondo operaio specializzato. Levi trae ispirazione dalle esperienze e dalle persone incontrate durante le sue trasferte come chimico a Togliattigrad, per raccontare il lato umano del lavoro, la soddisfazione dell’uomo che trova nella propria professione realizzazione e arricchimento. Allegre e soffuse di ironia, le avventure di Faussone, pur non venendo riportate in dialetto, sono narrate in un italiano addomesticato che lascia intravedere tutta la sua origine piemontese. Nel suo saggio "Primo Levi e il piemontese. La lingua de 'La chiave a stella'" Bruno Villata va proprio alla ricerca di tutti quei fenomeni quali prestiti, calchi semantici, interferenze e altri, che Primo Levi ha inserito nella sua opera come testimonianza del massiccio cambio linguistico dal dialetto alla lingua ufficiale avvenuto in Italia a metà Novecento.
I sermoni subalpini. Testo originale in lingua d'oé con traduzione piemontese a fronte ed italiana in appendice
Libro
editore: Savej
anno edizione: 2013
pagine: 238
"I sermoni subalpini", la cui redazione si fa risalire verso la fine del XII secolo, rappresentano il più antico documento pervenutoci nella parlata di una parte dell'area cisalpina. Dopo lunghe ricerche e attente comparazioni, lessicali e grammaticali, soprattutto con le lingue contemporanee d'oc, d'oil e pure con quelle posteriori dell'area cisalpina, si è giunti alla conclusione che la parlata rappresentata nei Sermoni subalpini non è una mescolanza di lingue, ma piuttosto una lingua in trasformazione. Infatti, oltre a un lessico particolare, nei passi in volgare di queste prediche si possono già intravedere le regole grammaticali che contraddistinguono ancora molte delle parlate piemontesi odierne. Dopo lunghe indagini, come riportato da La Stampa (9 ottobre 2012), si è giunti alla conclusione che i Sermoni subalpini erano stati scritti dai Templari residenti in vari centri dell'odierno Piemonte.
La lenga d'oé e le lingue d'oc e d'oil
Bruno Villata
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2011
pagine: 89
In questo volume si presenta una soluzione nuova alla vecchia questione della lingua dei Sermoni subalpini. La parlata sottesa in dette prediche, che gli esperti datano della fine del secolo XII, non è una lingua mista, ma la lenga d'oé. Una parlata in trasformazione, vicina ma diversa dalle lingue d'oc e d'oil con cui, oltre ad avere un sostrato simile, era in situazione di contatto. Che la lingua d'oé fosse in trasformazione lo si nota dal fatto che le varie forme arcaiche si trovano soprattutto nelle prediche della prima metà. Anche l'alternanza sporadica di forme arcaiche e moderne equivalenti è una conferma del cambio linguistico in atto. Per quanto concerne la grammatica, le regole della lingua d'oé si ritrovano nelle parlate piemontesi antiche e moderne. Anche nel campo del lessico la lenga d'oé dimostra una sua chiara identità. La presenza di alcune voci appartenenti alle lingue d'oil, nella prima parte, e d'oc, nella seconda, testimoniano che la lingua d'oé doveva essere in contatto con queste parlate. In sostanza, la distanza che intercorre tra la lingua d'oé ed il piemontese moderno è di gran lunga inferiore a quella che separa la lingua d'oil dal francese attuale.
La lingua piemontese. Fonologia, morfologia, sintassi formazione delle parole
Bruno Villata
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2009
pagine: 275
La lingua piemontese del professor Bruno Villata rappresenta una pietra miliare sulla strada della valorizzazione della lingua piemontese, che vanta una sua precisa identità nell’ambito delle lingue romanze e segna un punto di svolta, dopo il quale non sarà più possibile considerare il piemontese come dialetto della lingua italiana. Nell’opera l’analisi delle strutture grammaticali e sintattiche viene affiancata e sostenuta da numerosi esempi in lingua piemontese, ciascuno finalizzato a rendere esplicita la corrispondente regola, ma che nell’insieme possono essere letti come un manuale di conversazione, utilissimo per chi il piemontese lo vuole imparare o, già praticandolo, lo vuole affinare. La lingua piemontese è quindi lo strumento giusto per imparare a scrivere il piemontese. Al lettore, qualunque sia l’area linguistica in cui si identifica, una sola raccomandazione: les cum it parle!