Libri di Antonio Di Foggia

Tutti sappiamo, per esperienza, che il tempo è fatto di gesti che si ripetono monotoni, di azioni senza mutamento nella loro riproposizione meccanica, ma soprattutto di attese, inibizioni, occasioni. Ed è questa l'impalcatura, e anche il motivo, che sorregge quest'opera. Il libro assume così un'intonazione intima, e poliedrica allo stesso tempo, sul versante dei significati e per la molteplicità delle trame poetiche che si innestano da un componimento all'altro, da un pensiero lungo all'altro. La scrittura nasce dall'acuta osservazione delle cose usuali, e le azioni comuni, ma poi se ne distacca, e si abbandona a una meditazione più esplicita sul mondo, pur mantenendo la sua carica emozionale, per andare oltre, come dire, inseguendo il cielo. C'è, insomma, nel libro, un invito, esplicito e sentito, a guardarsi indietro e intorno, per cogliere ipotesi, suggestioni, e qualche suggerimento. Prefazione di Flavia Berti. Postfazione di Francesco Marchianò.

I 28 personaggi raccontati in questo volume, sono come “spiriti liberi” che non amano i ruoli ed è per questo che creano iato tra la loro visione del mondo e quella degli altri. Essi sono gli out per scelta, “cuori liberi,” separati dalle certezze, nutrono sogni di speranza, visionari e delusi, sconfitti e coraggiosi, ma senza rimpianti, pur tra errori ed eccessive passioni. Eppure le loro storie, così diverse, così dirompenti, sono ricche di contraddizioni, di malumori, di dissenso, di precarietà, di rivolte; diventano, di frequente, l’incarnazione del male assoluto, la forma plastica del rimpianto e della solitudine. Quasi sempre sono degli incompresi. Ci sono perdenti per scelta, e perdenti inconsapevoli, che, loro malgrado, tutto hanno programmato eccetto la sconfitta. L’agire umano, si sa, quasi sempre esprime intense passioni legate alla psiche di ognuno, è, cioè, il risultato di una ricerca le cui radici affondano nel cuore dell’uomo con il carico del suo vissuto; è la storia delle sue vittorie e delle sue sconfitte, la consapevolezza della propria cultura, ma anche la consapevolezza della propria incapacità a semplificare i complicati rapporti tra gli esseri umani.

Una raccolta in cui il poeta, senza indulgere a compiacimenti descrittivi, e lontano da ermetismi di maniera, dimostra di possedere una solida maturità artistica, riuscendo a creare liriche bellissime sapientemente strutturate in un perfetto equilibrio tra tono colloquiale e armonia formale.