Libri di Anna Depalmas
Sulle spalle dei giganti. La preistoria moderna di Costantino Nivola-On the shoulders of giants. The modern prehistory of Costantino Nivola
Libro: Libro in brossura
editore: Allemandi
anno edizione: 2025
pagine: 216
Il libro, in occasione delle mostre in contemporanea al Museo Civico Marongiu di Cabras e al Museo Nivola di Orani fino al 23 marzo 2025, analizza per la prima volta il ruolo centrale svolto dalla preistoria nello sviluppo dell'arte di Costantino Nivola (Orani, 1911-East Hampton, 1988). Approdato alla scultura nel 1950, in coincidenza con la sua scoperta della civiltà nuragica e prenuragica, Nivola non si limita a inglobare nella sua arte l'idea di una Sardegna primordiale e misteriosa, ma ne fa la base per la costruzione di un'immagine di sé quale erede della cultura ancestrale della sua terra. Essere scultore significa per lui essere discendente dei costruttori dei nuraghi, essere un "costruttore" egli stesso, anche se il materiale d'elezione della sua opera non è la pietra ma il cemento, malleabile, versatile e inequivocabilmente moderno. Nato dalla ricerca interdisciplinare di storici dell'arte e archeologi, il volume esplora i vari aspetti del viaggio affascinante di Nivola nel remoto passato della Sardegna e ne ricostruisce il dialogo con gli idoli femminili del Neolitico, i menhir, i pozzi e la fonti sacre, i bronzi e le architetture nuragiche, mettendo a confronto le sue opere con le testimonianze archeologiche che le hanno ispirate. Pubblicato in occasione della mostra organizzata dalla Fondazione Mont'e Prama e dalla Fondazione Nivola nei rispettivi musei, raccoglie saggi di Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri, Anna Depalmas, Carl Stein, insieme a schede delle opere e a un ricco apparato iconografico.
Le donne della Sardegna. Prima della storia
Anna Depalmas
Libro: Libro in brossura
editore: Ceccarelli
anno edizione: 2024
pagine: 68
La documentazione archeologica relativa alla componente femminile della società della Sardegna preistorica e protostorica coincide pressoché totalmente con le rappresentazioni iconografiche che nel corso del tempo sono state elaborate con espressività più o meno esplicita. Le classi di fonti utilizzabili sono essenzialmente raffigurazioni bidimensionali, limitatamente alla piena preistoria, e figure tridimensionali litiche e metalliche, rispettivamente per la preistoria e per la protostoria. Immagini incise sulla superficie dei vasi, modellate nell’argilla, scolpite nella pietra, plasmate nella cera e realizzate con il bronzo fuso, che attraversano il tempo e sono specchio dei cambiamenti culturali e sociali che hanno interessato le comunità sarde negli oltre sei millenni che precedono le fasi storiche. Se nelle fasi più antiche della preistoria sarda le figure femminili coincidono con immagini a forte caratterizzazione naturalistica, attraverso un lungo processo di idealizzazione, si arriverà a rappresentazioni stilizzate espresse nelle cosiddette dee madri eneolitiche cui seguirà un lungo periodo, durato più di un millennio, di assenza iconografica. Ma le immagini femminili riappariranno in età protostorica, mostrandoci un’identità complessa costruitasi evidentemente attraverso un lungo processo culturale e temporale dal quale emergono figure di donne reali, rappresentate in piccole statue di bronzo che per il ricco abbigliamento e l’atteggiamento ieratico, rimandano a status e ruoli definiti e di rilievo all’interno della società sarda della prima età del ferro.

