Libri di Alberto Rizzuti
Il codice cipriota (I-Tn, J.II.9). Origini, storie, contesto culturale
Libro
editore: Fondazione Levi
anno edizione: 2024
pagine: 274
Ascoltar leggendo. Un viaggio d’istruzione musicale sulle note di «Imagine»
Alberto Rizzuti
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2022
pagine: 204
Per essere ascoltata, molta della musica in cui siamo quotidianamente immersi ha bisogno soltanto di orecchie attente; per essere compresa nel dettaglio essa necessita però anche di occhi in grado di decifrare una pagina scritta. Senza togliere ad alcuno il diritto di fruire della musica attivando solo il senso dell’udito, questo libro offre l’opportunità d’imparare a farlo coinvolgendo anche quello della vista; e magari quello del tatto, se in qualcuno al desiderio di cantare s’accompagna quello di suonare. Il percorso d’istruzione qui proposto prende le mosse da una canzone che esorta da tempo l’umanità a immaginare un mondo migliore. Nella speranza che il sogno non tardi troppo ad avverarsi, ci si può intanto chiedere perché, oltre che col messaggio affidato ai suoi versi, "Imagine" incanti miliardi di persone con i suoi suoni; e perché lo stesso avvenga con tanta altra musica. Ascoltare un pezzo leggendone la partitura consente di mettere a fuoco le strategie comunicative del suo autore. Partendo da una canzone tanto bella da ascoltare quanto semplice da leggere, il volume fornisce alcuni elementi utili per cominciare a navigare nel mare immenso della musica di tradizione scritta, eredità invidiabile di un millennio di storia della creatività umana.
Musica sull'acqua. Fiumi sonori, mari in tempesta, fontane magiche da Händel a Stravinskij
Alberto Rizzuti
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2017
pagine: 237
Londra, una sera d'estate, tre secoli fa. Per una festa sul Tamigi la corte chiede a Händel un'ora di grande musica. Händel allestisce una suite da eseguire sulla chiatta d'appoggio, mentre Giorgio i e i suoi ospiti conversano su quella reale. Il successo è tale che il sovrano richiede due repliche, una prima e una dopo la gran cena servita in una villa di Chelsea. La suite prenderà il nome di Water Music, ma nelle sue pagine l'acqua resterà una presenza ineffabile. Altri lavori, composti prima e soprattutto dopo quel giorno, fanno invece dell'acqua il loro elemento fondante. Canti solistici, canti corali, opere in musica, poemi sinfonici, pezzi pianistici: impossibile stilare un catalogo, tante e tanto diverse essendo le opere concepite in rapporto all'elemento che più di tutti somiglia alla musica. Il libro propone una rassegna di musiche "acquatiche" aggregate per temi, collegate da evidenze stilistiche o accomunate da affinità segrete. Beethoven, Brahms, Chopin, Debussy, Liszt, Ravel, Rossini, Schubert, Schumann, Strauss, Strawinskij, Verdi e Wagner sono solo alcuni dei compositori che hanno dedicato all'acqua pagine memorabili; aiutati in qualche caso da grandi poeti, in altri facendo leva soltanto sul loro portentoso talento.
Sotto la volta celeste. Beethoven e l'immaginario pastorale
Alberto Rizzuti
Libro
editore: Aracne
anno edizione: 2014
Malgrado le innumerevoli esecuzioni, il successo diuturno presso il pubblico e l'attenzione vigile degli studiosi, la Sinfonia Pastorale continua a suscitare molteplici interrogativi, tanto che - a duecent'anni e oltre dal suo varo non esiste ancora un'edizione critica della partitura. Partendo dall'identità sfuggente di un uccello forse appollaiato su un albero, questo libro sonda alcuni aspetti di un capolavoro collocato al centro di una costellazione di opere in cui si riflettono diversi aspetti della vicenda artistica ed umana di Beethoven.
Fra kantor e canticum. Bach e il magnificat
Alberto Rizzuti
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2011
pagine: 216
L'amido do fasol
Alberto Rizzuti
Libro
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2011
pagine: 246
Gio 16 agosto 200..., h. 10.50, oggetto: all'alba Serata torrida, Mimì, rovinata da una richiesta sciagurata: "cantae qualcosa en italien". Io non volevo ma lei insisteva, con la sua voce roca e sensuale "l'italien è tanto musicale! Puccini, Puccini m'enchante!". Voleva 'Nessun dorma', e tanto ha fatto che alla fine ci ho provato. A cantare, dico. Si divertiva nel veder affiorare le mie vene del collo; quando sono arrivato ad "all'alba viiiiiiince-ròòòòòò!" lei è esplosa in un "Bravò" che annunciava un bacio, 'francese'. Non ci crederai, ma nel momento in cui Chantal m'ha gettato le braccia al collo sulle nostre teste è risuonato il 'Bonne soire!' più funesto della storia: il padre!!! E così - altro che vincere! - all'alba io ululavo. "Cumu nu lupu". Norman
«Annibale in Torino». Una storia spettacolare
Alberto Rizzuti
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: EDT
anno edizione: 2007
pagine: 141
Torino, Teatro Regio, stagione di carnevale 1770-71: va in scena "Annibale in Torino", un'opera con cui la città, da quarant'anni capitale reale, intende celebrare i propri fasti, cominciando dall'episodio con cui essa - o meglio, la sua ineffabile progenitrice Taurasia - esordì sul palcoscenico della storia, opponendo resistenza all'assalto di Annibale. La messa a punto di una versione incruenta dei fatti si dovette a Jacopo Durandi e per la musica fu chiamato a Torino il trentenne Giovanni Paisiello, allora in rotta con l'ambiente di corte napoletano e attivo nei teatri del nord Italia; delle scenografie fu incaricato il luganese Innocente Colomba. Il lavoro congiunto di questi tre personaggi fu portato sulle scene da una compagnia vocale di prim'ordine, capace di assicurargli un esito lusinghiero, testimoniato dall'entusiasmo che seppe suscitare in Mozart (e nel padre Leopold), in quei giorni in visita a Torino. Il libro racconta questa storia, fornendo la trascrizione integrale del libretto e, in allegato, l'edizione moderna della partitura. In chiusura l'autore esplora i rapporti fra la rappresentazione torinese e un concorso di pittura bandito nello stesso anno dall'Accademia di Belle Arti di Parma, avente per tema "Annibale osserva dalle Alpi l'Italia", vinto da un artista oggi dimenticato ma capace di sconfiggere un giovane collega aragonese allora in Italia: Francisco Goya.