Libri di A. Zaccuri (cur.)
La scuola. Un messaggio, una promessa
Mario Delpini, Augusta Celada
Libro
editore: Centro Ambrosiano
anno edizione: 2021
pagine: 40
Due testi importanti all'inizio del nuovo anno scolastico. Innanzitutto, il messaggio che l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, rivolge a tutti coloro che sono coinvolti nel mondo dell'educazione scolastica, alunni, famiglie, docenti, dirigenti e personale. Si tratta di un segnale forte di incoraggiamento che la Chiesa ambrosiana vuole dare a tutti, nelle certezza che Dio sostiene i nostri passi e il nostro impegno per le nuove generazioni e che ogni nuovo inizio è promettente e benedetto da Dio. Insieme al messaggio per l'inizio dell'anno, è riportato il dialogo tra monsignor Mario Delpini e la dottoressa Augusta Celada, Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, condotto dal giornalista Alessandro Zaccuri, a partire dall'interrogativo "La scuola ha futuro?" Si tratta di una riflessione a tutto campo, su che cosa deve essere la scuola oggi, tra fatiche e problematiche che si sono acutizzate nel tempo della pandemia di Covid-19 e che richiedono un significativo investimento di energie e risorse da parte di tutti gli attori in gioco.
L'industria del complimento. Libri, autori e idee di un critico militante
Giuseppe Bonura
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 272
«A differenza di altri critici portati all'applicazione della giustizia sommaria in ambito letterario, Giuseppe Bonura non invocava mai la regola del "non l'ho letto e non mi piace". Leggeva tutto, al contrario, specialmente quello che prevedeva non gli sarebbe piaciuto. Leggeva nella speranza di essere smentito, di scoprire che un narratore era cresciuto oppure che un critico aveva meglio focalizzato interessi e metodo di lavoro. E leggeva nel timore di essersi sbagliato, di aver operato un'eccessiva apertura di credito nei confronti di un autore che, invece, si era affrettato a capitalizzare la propria reputazione in chiave commerciale. Di tutti i peccati che in letteratura si possano commettere, l'unico che Bonura non era disposto a perdonare era infatti l'asservimento (intenzionale o, peggio ancora, involontario) alle regole del mercato, l'omologazione a un modello di intrattenimento "aeroportuale", il ricorso peloso alla ruffianeria e al compiacimento. Gli articoli raccolti in questo libro apparecchiano un dossier vasto quanto sorprendente, nel quale, pur ricorrendo frequentemente la stroncatura - un'arte oggi assai poco praticata, che Bonura sapeva rendere con sferzante ironia - non mancano gli esercizi di ammirazione, né le ammissioni di lealtà e valore pur in un contesto di aperto dissenso. Una lezione di "critica militante" esemplare e rara in questa società dove, anche e più che mai fra scrittori, vige il "politicamente corretto"».