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Libri di A. Di Gennaro

Ultimatum all'esistenza. Conversazioni e interviste (1949-1994)

Ultimatum all'esistenza. Conversazioni e interviste (1949-1994)

Emil M. Cioran

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 480

«Per me scrivere è un ultimatum all'esistenza», afferma Cioran in una delle preziose interviste raccolte nel presente volume, la maggior parte inedite in italiano. Preziose perché, affrontando questioni inusuali o scarsamente trattate altrove, irradiano altra luce su un pensatore nel quale non c'è differenza tra l'opera e la vita. Egli stesso ha ripetuto più volte di non aver mai inventato nulla, ma di essere stato soltanto il "segretario" delle proprie sensazioni e di aver composto i suoi libri per ragioni "terapeutiche", per sfuggire ad un'insofferenza radicale di sé e del mondo. Dopo aver scritto, lungo una vita, per non gettarsi nelle acque della Senna o cacciarsi una pallottola in testa, due anni prima di morire, Cioran ribadisce: «non si è tristi dopo una confessione di tristezza». E, per un felice paradosso, ogni lettore potrà dire: non si è tristi dopo aver letto Cioran.
30,00

Un'altra verità. Lettere a Linde Birk e Dieter Schlesak (1969-1986)

Un'altra verità. Lettere a Linde Birk e Dieter Schlesak (1969-1986)

Emil M. Cioran

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 77

Il presente volume raccoglie in maniera integrale lo scambio epistolare, costituito da quattordici missive, intercorso tra Emil Cioran, Linde Birk e Dieter Schlesak negli anni 1969-1986. Esso rappresenta una preziosa testimonianza per comprendere l'evoluzione psicologica di Cioran in Francia e per chiarire il suo rapporto di amore-odio verso la Romania. Afflitto da un'"ineffabile nostalgia", lo scrittore transilvano ritorna col pensiero alle origini e rimpiange, come pochi altri, le proprie radici e la propria terra natia. Nell'esilio parigino, la lontananza dalla patria è vissuta come incommensurabile perdita e ricordo struggente di un passato immemore, al di là del tempo. Ma è proprio attraverso quest'incessante anelito della memoria che l'humus balcanico e il retroterra valacco, originariamente rinnegati, riaffiorano alla coscienza e prepotentemente si rivelano nell'esercizio della scrittura. Un retaggio gravoso, misto di fatalità e disincanto, che inevitabilmente segna l'uomo e il filosofo di Ràsinari, alla perenne ricerca di "un'altra verità'.
7,00

La speranza è più della vita. Intervista con Paul Assall

La speranza è più della vita. Intervista con Paul Assall

Emil M. Cioran, Paul Assall

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 106

Nel marzo del 1985, intervistato dal giornalista tedesco Paul Assall, Emil Cioran tenne presso la sede dell'emittente radiofonica "Südwestfunk" (Baden-Baden) un'importante conversazione, focalizzata sui temi della speranza, della storia e dell'utopia. In disaccordo con le voci imperanti del pensiero filosofico-teologico, moderno e contemporaneo, l'intellettuale rumeno illustra le principali linee guida della propria tragica Weltanschauung, fondata sul nichilismo e sul rifiuto totale di ogni prospettiva storicistica (ideologica, escatologica). All'idea di "progresso ", egli sostituisce il "regresso", all'"utopia", il "disinganno". La storia, secondo l'eretico Cioran, da sempre magistra vitae, insegna come l'uomo sia ontologicamente macchiato, e quindi condannato ad un inesorabile "cammino verso il peggio". In tal senso, inutile attendersi un miglioramento morale del genere umano o un'evoluzione della società. L'unica forma di "salvezza", forse, è rassegnarsi al divenire assurdo del mondo, accettando la "caduta" e il "fallimento" come un'imperscrutabile fatalità.
7,00

Vivere contro l'evidenza. Intervista con Christian Bussy

Vivere contro l'evidenza. Intervista con Christian Bussy

Emil M. Cioran, Christian Bussy

Libro

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2014

pagine: 40

Vedere le cose così come sono, nella loro intrinseca vacuità, rende la vita quasi intollerabile, osserva Cioran. Eppure, è proprio quando l'evidenza sembra cospirare contro la vita che la vita, sfuggendo alla mera necessità biologica, assurge a fenomeno straordinario, esercitando tutto il suo irresistibile fascino. Il semplice respirare diventa allora un atto eroico, ed ogni istante si trasforma in un miracolo. Nel 1973, infrangendo la sua naturale ritrosia, Cioran si concede per la prima volta alle telecamere. E così, rievocando la vita incerta da eterno studente nel Quartiere Latino, Cioran parla della scrittura come frutto della "miseria interiore", del sentimento dell'Irreparabile in Pascal e Baudelaire, degli eroi nichilistici di Dostoevskij, della passione intramontabile per Bach, dell'importanza dell'amicizia, del problema del male, del suicidio come idea salutare, suggerendo, infine, come si possa sopportare la vita nonostante l'evidenza che sarebbe stato meglio non essere nati.
3,50

Una campagna per il futuro. La strategia per lo spazio rurale nel piano territoriale della Campania

Una campagna per il futuro. La strategia per lo spazio rurale nel piano territoriale della Campania

Libro

editore: CLEAN

anno edizione: 2008

pagine: 168

Spazio rurale, territorio rurale, mondo rurale. È con questi termini che l'Unione europea designa il territorio non urbanizzato nel suo complesso, comprendendo gli spazi agricoli, insieme a quelli forestali e naturali. Un territorio da non considerare assolutamente come spazio vuoto ma, piuttosto, come sistema di supporto della vita, sede dei processi essenziali di produzione primaria, di mantenimento della biodiversità, dei cicli ambientali, dei paesaggi.
20,00

Piani imperfetti. Il caso del piano urbanistico della Provincia di Napoli

Piani imperfetti. Il caso del piano urbanistico della Provincia di Napoli

Libro

editore: CLEAN

anno edizione: 2004

pagine: 96

"È una storia avventurosa quella che Antonio di Gennaro racconta in questo libro. Di Gennaro fa di mestiere l'agronomo, non l'investigatore, ma come un investigatore si è comportato. Ha avuto dei sospetti, si è procurato i documenti e ha letto le cose che molti non avevano letto, perché sepolte sotto una messe apparentemente innocua, ma invece molto nociva, di dati e di riferimenti cartografici. Il protagonista della storia che racconta non ha fattezze umane: è la fatica spesa per convincere gli altri dell'evidenza. Quel Piano territoriale di coordinamento, messo a punto dalla Provincia di Napoli, conteneva micidiali indicazioni che avrebbero prodotto un consumo di suolo una volta realizzato il quale sarebbe rimasto ben poco di un paesaggio e di un'agricoltura, residue quanto si vuole, già umiliate da un cinquantennio di maltrattamenti e abusi, ma ancora fra le più celebrate e produttive dell'intero territorio nazionale...".
13,00

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