Libri di A. Bondi
Esperienza religiosa e passione civile in Luciano Martini
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2013
pagine: 550
Luciano Martini (1942-2007) ha svolto un'intensa attività pubblicistica e scientifica in stretta connessione con un costante impegno "politico" in molti luoghi fiorentini del "consorzio civile" e della comunità ecclesiale. Dalla collaborazione con Ernesto Balducci alla direzione di "Testimonianze" (1968-1982), dall'insegnamento presso l'Università di Firenze e presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose agli importanti lavori di storico contemporaneista, un'attività in cui si è pienamente espressa la ricerca di un connubio tra fede cattolica e rigorosa valorizzazione della laicità. I ventotto studi e testimonianze qui raccolti delineano, utilizzando spesso materiale inedito, il profilo di un intellettuale autentico, che ha sempre evitato le scorciatoie dell'unilateralismo, specialmente là dove, "per responsabilità pedagogica", si richiede "una maggiore apertura alla complessità". Dal volume emergono anche informazioni per una ricostruzione della storia di una generazione che, germinata negli anni più dinamici della Firenze lapiriana, ha saputo cogliere la dimensione universale dei problemi e non ha rinunciato al realismo dell'utopia.
Percezione, semiosi e socialità del senso
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 234
All'intersezione fra scienze del linguaggio, scienze cognitive e antropologico-sociali, la teoria delle forme semantiche (TFS) fa i conti con l'immaginario kantiano delle linguistiche cognitive, ed estende in senso fenomenologico e gestaltista le loro problematiche semiotiche. Questo libro è la prima presentazione al pubblico italiano di questo programma di ricerca, che opera a cavallo fra filosofia del linguaggio, antropologia semiotica e linguistica testuale. Il volume orchestrato da Bondì riunisce contributi scritti dai più autorevoli esponenti della TFS, seguendo un doppio itinerario: quello dei rapporti fra linguistica cognitiva e fenomenologia, e la ricerca di una compatibilità fra percepibilità e socialità del senso. Pensare questa compatibilità implica ragionare su alcuni postulati legati fra loro: la natura sociale del senso va da subito messa in relazione con forme e attività simboliche che ridirigono le interazioni e condizionano la formazione di valori semiotici. La socialità del senso è dunque realizzata attraverso una costante ricerca dell'espressione, concomitante alla formazione di diversi media semiotici e alla ritualizzazione delle condotte. Infine, la storicità e la socialità del senso trovano il loro corrispettivo, a livello dell'esperienza individuale e soggettiva, in una percezione che è sin da subito semiotica, che non si separa mai dalle sue disposizioni espressive strettamente dipendenti dalle mediazioni semiotiche istituite.