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Libri di A. Bissanti

I sovranisti. Dall'Austria all'Ungheria, dalla Polonia all'Italia, nuovi nazionalismi al potere in Europa

I sovranisti. Dall'Austria all'Ungheria, dalla Polonia all'Italia, nuovi nazionalismi al potere in Europa

Bernard Guetta

Libro: Copertina morbida

editore: ADD Editore

anno edizione: 2019

pagine: 189

Sullo sfondo del declino generale dei grandi partiti della sinistra socialdemocratica e della destra moderata, ovunque si affermano nuove estreme destre autoritarie. Queste forze rimettono in discussione la necessità di una concertazione internazionale e il libero scambio, il rispetto dei diritti umani, l'unità dell'Europa, i diritti delle minoranze e dei più deboli, la messa al bando del razzismo, delle annessioni territoriali e della xenofobia - tutto ciò che, nel dopoguerra, un consenso internazionale aveva trasformato nell'ideale comune verso cui tendere. Dall'Ungheria di Orbán all'Austria di Kurz, dalla Polonia di Kaczyfiski all'Italia di Salvini, Bernard Guetta ha attraversato l'Europa delle nuove destre al potere, che si ritrovano a condividere un antioccidentalismo le cui radici affondano nella Storia. Chi sono e che cosa vogliono?
14,00

L'amministratore del popolo. Xi Jinping e la nuova Cina

L'amministratore del popolo. Xi Jinping e la nuova Cina

Kerry Brown

Libro: Copertina morbida

editore: Luiss University Press

anno edizione: 2018

pagine: 146

Con un settore manifatturiero che sostiene l'intera economia globale e un esercito in crescita come nessun altro, la Cina è forse oggi il paese più potente del mondo. Tuttavia la nazione cinese, divisa tra modernità e tradizione, tra innovazione senza pari e fedeltà ai vecchi dettami comunisti, rappresenta ancora, per molti aspetti, un grande enigma. Con "L'amministratore del popolo" Kerry Brown ricostruisce la storia, le idee e il percorso politico di Xi Jinping, l'uomo che, partito dal basso, ha raggiunto oggi una fama pari solo a quella del "Grande Timoniere" Mao, coronata dalla riforma costituzionale con la quale l'Assemblea nazionale del Popolo gli ha spianato la strada verso la presidenza a vita. L'amministratore del popolo non è soltanto l'avvincente racconto della scalata al successo di Xi, dalla campagna cinese ai tavoli del potere, dalla carriera militare alla leadership mondiale, ma il primo tentativo di tracciare, partendo dal lucido affresco di una nazione che si propone al mondo come il nuovo modello a cui guardare, una vera propria biografia del potere cinese.
14,00

Intima convinzione. Come sono diventato europeo

Intima convinzione. Come sono diventato europeo

Bernard Guetta

Libro: Copertina morbida

editore: ADD Editore

anno edizione: 2017

pagine: 173

«Ho scritto queste pagine in modo quasi febbrile, come chi grida "al fuoco" vedendo l'incendio all'orizzonte: la rinascita dei nazionalismi, la disaffezione verso l'Unione, il crescente rifiuto dell'idea stessa di unità delle nostre nazioni. Tuttavia, non avrei mai immaginato che si sarebbe propagato così in fretta. Quello che il dopoguerra pensava di aver seppellito per sempre - frontiere, identità etniche e religiose, paura dell'altro e ripiegamento su sé - torna e sta prendendo il sopravvento. Di elezione in elezione, sono sempre più numerosi coloro che si rifiutano di accettare che, da solo, nessuno dei nostri paesi è in grado di raccogliere le sfide di un mondo nuovo e che, volgendo le spalle all'unità, corriamo incontro al declino. Se vogliamo scegliere il nostro destino, se vorremo davvero "un'altra Europa", le nostre libertà ci offrono ogni mezzo utile a questo scopo. L'Europa non esiste come stato di natura, ma deve esistere come frutto della nostra volontà. Né utopia né ideale romantico, ma convinzione realistica che deve farci pensare, per esempio, a una politica industriale europea, una Difesa europea. Le radici di questa convinzione affondano in una rigorosa analisi dei fatti e, nel contempo, nel mio essere stato testimone diretto di rotture e ricomposizioni storiche. Niente è impossibile, se solo lo vogliamo.»
16,00

Lo zen e l'arte di invecchiare bene. Ovvero: suggerimenti per mantenersi diversamente giovani con ironia e dignità

Lo zen e l'arte di invecchiare bene. Ovvero: suggerimenti per mantenersi diversamente giovani con ironia e dignità

Susan Moon

Libro: Libro in brossura

editore: Terra Nuova Edizioni

anno edizione: 2011

pagine: 253

Il corpo rallenta e alcune volte duole, i nipotini costringono a un esercizio fisico talvolta pesante, la sessualità cambia: questi e molti altri segnali ci dicono che stiamo invecchiando e che è giusto attrezzarci per affrontare al meglio questa età della vita. Questo libro viene in aiuto fornendoci suggerimenti e spunti per far fronte ad alcuni aspetti di questa fase di passaggio. L'autrice, grazie a uno sguardo libero e sereno, non nasconde i momenti difficili e dolorosi ma sottolinea soprattutto quello che c'è di buono nell'invecchiare, senza mai perdere il senso dell'umorismo. Attingendo allo zen e ad altre forme di spiritualità, Susan Moon ci insegna a vivere a fondo il presente, a non sfuggire da timori e angosce, a valorizzare le relazioni, la solidarietà e ciò di cui disponiamo. Un libro insieme ironico e profondo, che aiuta a superare i tanti pregiudizi legati alla vecchiaia nel segno della dignità, dell'ottimismo e della voglia di vivere.
14,00

Le scritture di Hermes. Introduzione alla letteratura comparata

Le scritture di Hermes. Introduzione alla letteratura comparata

Daniel-Henri Pageaux

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2010

pagine: 184

"Stimolare una riflessione organica per una letteratura che davvero voglia dirsi universale è alla base del progetto scientifico, metodologico e critico proposto da Daniel-Henri Pageaux nel suo studio qui presentato in traduzione italiana. Il principio operativo del costante mettere in relazione testi, letterature, culture per seguirne il dialogo, non viene abbandonato in questo studio. Piuttosto esso si configura come un modello che consente di isolare due rubriche principali. Una prima, nella quale si traccia un bilancio critico su aspetti e questioni fondamentali della disciplina; una seconda, di carattere propositivo, nella quale si prospettano aperture teoriche e metodologiche su nuovi campi di applicazione. I primi capitoli si inseriscono nella prima rubrica ed insistono su questioni di carattere fondamentale della disciplina come la nozione di differenza, la dimensione straniera e le scritture della mediazione, la poetica comparata delle forme, dei generi e dei modelli, senza dimenticare gli ambiti più classici della letteratura comparata: dall'imagologia alla traduzione, dalla ricezione allo studio dei temi e dei miti, dal viaggio all'effetto esotico." (Dall'Introduzione di Paolo Proietti)
16,00

Politica della letteratura

Politica della letteratura

Jacques Rancière

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2010

pagine: 204

Se la politica è la sfera dell'attività umana con cui si definiscono gli oggetti dell'esperienza sociale che sono da ritenersi comuni e condivisi e con cui si individuano i soggetti deputati a tale definizione, esiste una politica della letteratura? Non nel senso del parteggiare, da parte di scrittori, per questa o quella causa o fazione, ma nel senso proprio dell'intervento dell'attività letteraria, in quanto tale, alla definizione di tali aree comuni. La letteratura, secondo le parole di Jacques Rancière: "interviene nel rapporto tra pratiche, tra torme di visibilità e tra modi di dire che segmentano uno o più mondi comuni". Nell'analizzare la questione l'autore muove da una curiosa convergenza. "Sartre parlava di Flaubert come del fuoriclasse di un assalto aristocratico contro la natura democratica del linguaggio della prosa" avendo liberato la parola dagli oggetti e dagli uomini, avendo dato alla parola che descrive una sua completa autonomia, trasformando essa in oggetto, parola "mutata in pietra, pietrificata", così strappando le parole al loro uso di critica sociale che i democratici del 1848 avevano scoperto. Ebbene la stessa pietrificazione della parola che la critica progressista rilevava, era stata denunciata nel senso opposto dai critici di parte aristocratica contemporanei di Flaubert: per essi l'indifferenza, l'equidistanza verso le gerarchie sociali esibita dal linguaggio pietrificato era il segno distintivo stesso della democrazia.
18,00

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