Libri di M. Barbuni
Mogli e figlie. Una storia di tutti i giorni
Elizabeth Gaskell
Libro
editore: Jo March
anno edizione: 2015
pagine: 688
Nel maggio del 1864, in una lettera all'editore George Smith, Mrs. Gaskell raccontò di avere in mente la storia di Molly e Cynthia, due giovani donne di spirito opposto, l'una generosa e sensibile, l'altra frivola ed esuberante, unite dal destino per via delle seconde nozze tra i rispettivi genitori. Sarebbe stato il soggetto del suo ultimo romanzo, "Mogli e figlie". La rivista «Cornhill Magazine» ne iniziò la pubblicazione a puntate già dall'agosto di quell'anno fino al gennaio del 1866. Ma l'opera, alle battute finali, si interrompe e non potrà mai essere completata. Hollingford è il palcoscenico di una comunità affiatata e pettegola, di un'umanità quantomai variegata che cerca di affermare la propria identità in un'Inghilterra protesa verso un inarrestabile progresso sociale e scientifico. Tra i salotti della piccola borghesia e le sontuose dimore della nobiltà, Molly Gibson, affronta le difficili prove della crescita, affermando la propria individualità, imparando a bilanciare risolutezza, volontà e sentimento, per divenire l'ultima eroina alla quale Elizabeth Gaskell chiese di mostrare ai suoi lettori quanto basti "una storia di tutti i giorni" per rappresentare la vita.
Gli innamorati di Sylvia
Elizabeth Gaskell
Libro
editore: Jo March
anno edizione: 2014
pagine: 576
Nel novembre del 1859, Elizabeth Gaskell trascorse una vacanza nella nebbiosa Whitby, una cittadina sulle coste dello Yorkshire. Qui fece lunghe ricerche sulla caccia alla balene, sull'arruolamento forzoso dei marinai nelle flotte britanniche durante le guerre contro la Francia e sulle ribellioni popolari che si opposero alla coscrizione. Al suo ritorno a casa iniziò a scrivere un nuovo romanzo. Così Whitby diventò Monkshaven, conservandone tutto: l'abbazia, il porto, le fattorie, il respiro del mare e l'abbraccio delle brughiere. La sua penna si mise ancora una volta a narrare appassionatamente la storia degli umili; la storia più triste che avesse mai scritto, come la stessa autrice definì il racconto di Sylvia Robson e dei suoi due innamorati, Charley Kinraid, l'impavido ramponiere, e Philip Hepburn, il commesso che vive dietro il bancone di una bottega e passa le ore a misurare stoffe. Ma la realtà non è mai interpretabile in modo univoco, gli eventi si susseguono imprevedibili e mutano le persone. Solo il mare, che Sylvia contempla immobile sulla spiaggia, rimane identico a se stesso, con il fragore dei suoi flutti impetuosi, con il suo linguaggio che parla di eternità.