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Libri di Luca De Benedictis

Blu. La bellezza della natura

Blu. La bellezza della natura

Kai Kupferschmidt

Libro: Libro in brossura

editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata

anno edizione: 2022

pagine: 235

Il colore blu è raro. Uno sguardo al cielo sembra contraddire questo enunciato, ma se volgiamo gli occhi intorno a noi con maggiore attenzione ci rendiamo subito conto di un dato di fatto: nel mondo animale e vegetale di rado ci imbattiamo nel blu. Quando la natura genera il blu che cosa accade in realtà? Che cosa distingue il colore del fiordaliso da quello della ghiandaia? Da tempo immemorabile l’uomo va in cerca di pietre o sostanze uniche da utilizzare per la tintura di tessuti o per l’arte pittorica. Qual è la loro origine? Fin dall’infanzia Kai Kupferschmidt subisce la fascinazione del blu, che lo accompagna ancora oggi. Per indagare il segreto di questo colore ha intrapreso un viaggio passando dal Giappone a un lago vulcanico in Oregon per poi tornare in Brandeburgo e vedere gli ultimi esemplari di ara di Spix. Rocce, piante, animali, o lo sguardo rapito dallo spazio verso il pianeta blu, sono testimonianze di una bellezza incommensurabile che si rispecchia nelle nostre parole, dette e scritte. Il blu non perderà mai la sua magia, ma libro di Kupferschmidt intende spiegarci come questo colore e la sua bellezza trovino il modo di manifestarsi nel mondo. Prefazione di Luca De Benedictis.
26,00

Come un pedone sulla scacchiera

Come un pedone sulla scacchiera

Alexander Fleming

Libro: Libro in brossura

editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata

anno edizione: 2022

pagine: 171

A leggere la prolusione che Fleming pronunciò a Harvard nel 1945 – pochi mesi prima di ricevere il Premio Nobel per la medicina, insieme a Boris Chain e Howard Florey, per la scoperta della penicillina – appare evidente come un fil rouge abbia percorso gli eventi più determinanti della sua esistenza: il caso. Fu per un caso, che il suo intelletto e l’impegno seppero poi trasformare in destino, che Fleming riuscì a lasciare la fattoria di famiglia in Scozia e quindi, inizialmente sprovvisto di mezzi, a iscriversi a medicina, a lavorare con l’esimio Sir Almroth Wright e, da garzone di laboratorio quale era, a fare la sua prima scoperta, il lisozima, osservato – di nuovo, per caso – come fermento di secrezioni e tessuti umani e poi rivelatosi capace di dissolvere alcuni batteri. Nel riconoscere la determinante influenza del caso, del fortuito sulla sua stessa carriera, però, Fleming non poteva non sottolineare l’importanza di praticare uno sguardo eccentrico sulle cose, pronto a cogliere nella stravaganza di un dato, o di un fatto, l’indizio di quella necessità conseguente al caso su cui, vent’anni più tardi, Jacques Monod, un altro Nobel della medicina, incardinerà la duale possibilità della scoperta scientifica e dell’avanzamento della scienza. Fu l’imprevisto a guidare il suo intuito; eppure non lo avrebbe mai saputo cogliere senza l’apertura mentale che viene sì dalla conoscenza e dal duro lavoro, ma non meno dall’anticonvenzionalismo e da uno sguardo capace di sospendere l’incredulità.
11,00

Anni memorabili

Anni memorabili

Winston Churchill

Libro: Libro in brossura

editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata

anno edizione: 2022

pagine: 171

Nessun uomo politico ha occupato posizioni di governo nel corso di entrambe le guerre mondiali del secolo scorso. Nessuno a parte Winston Churchill, un testimone del Novecento fuori dal comune anche per la personalissima maestria con le parole, agevolata da un ingegno fulmineo, da una lingua affilata e da un inesauribile vocabolario. La sua produzione letteraria – cinquantuno libri (di cui undici postumi) raccolti in ottanta volumi, accompagnati da centinaia e centinaia di articoli scritti come corrispondente di guerra in India, Sudan e Sudafrica per permettersi l’acquisto delle scorte di Pol Roger con cui innaffiava immancabilmente i suoi pasti – ammonta a più di quanto scrissero Charles Dickens e William Shakespeare messi insieme, il che fa del Premio Nobel per la Letteratura che gli venne conferito nel 1953 un riconoscimento tutt’altro che onorario. Churchill fu anche un instancabile oratore, e altrettanto abbondante è il numero di discorsi che tenne nel corso della sua vita. Dotato di una notevole memoria, che gli aveva guadagnato un premio scolastico per l’abilità di recitare a braccio lunghissimi poemi, non mancava però mai di provare i suoi discorsi, di cui scriveva numerose versioni, ripetendone ad alta voce i passaggi cruciali – e segnando pause e sottolineature retoriche – mentre misurava a grandi passi la stanza. Fu così che riuscì a trasformare persino la sua pronuncia blesa e la lieve balbuzie in uno strumento di efficace retorica. Immaginandolo arringare i colleghi a Westminster o le folle che ne amavano la capacità di leadership, è meno noto che alcuni fra i suoi più celebri e intensi discorsi Churchill in verità li tenne nelle università e nelle scuole. La selezione che proponiamo riunisce cinque prolusioni tenute negli anni fra il 1941 e il 1949 nelle università di Harvard, Zurigo e al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e nelle public schools di Harrow e Westminster. Fu davanti a un uditorio composto da docenti e studenti, dunque, che Churchill intonò per la prima volta il suo storico incitamento a non arrendersi mai (‘Never give in’), impiegò per la prima volta la locuzione di suo conio ‘cortina di ferro’ e auspicò la creazione degli Stati Uniti d’Europa, fino ad alludere con stile visionario alla sfida mondiale di tenere insieme la pace fra i popoli e lo sviluppo tecnico-scientifico.
11,00

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