Libri di G. Tomassucci
Ritratto con la pallottola nella mascella
Hanna Krall
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2010
pagine: 234
"Sulla tomba di Dawid di Lelów, l'antenato di Andzia e Lina, ogni anno si ripete lo stesso colloquio: Il nostro tzaddìk insegnava: "Non ti salverai se non conoscerai te stesso e se non riconoscerai i tuoi errori". Ricordati che non è mai troppo tardi per ritornare a Dio, sia lodato il suo nome. Qui non c'è stata salvezza, Rabbi. Qui non c'è stato posto per alcun Dio - risponde ogni volta Chaim Sroda, figlio di Josef il vetraio." Hanna Krall è nata a Varsavia nel 1937. Tradotta in vari paesi, è considerata una delle migliori scrittrici polacche. Di lei la Giuntina ha pubblicato "La festa non è la vostra", "Il dibbuk e altre storie", "Ipnosi e altre storie" e "La linea della vita" e "Arrivare prima del Signore Iddio". In questo libro vengono ripubblicati alcuni dei suoi racconti più belli.
Genti di Dio. Viaggio nell'altra Europa
Monika Bulaj
Libro: Libro rilegato
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2008
pagine: 328
Viaggiare è un modo di vivere: Monika Bulaj viaggia da sola attraverso foreste e pianure innevate, si sposta veloce e con pochi mezzi, dorme sulle rive dei fiumi, abita terre di nessuno e attraversa confini; geografici, ma soprattutto confini tra culture e religioni. Questo libro è dedicato ai mondi minori, tra Baltico, Mar Nero e Mediterraneo, alle frontiere della spiritualità orientale, in bilico fra cristianesimo, islam ed ebraismo, cattolicesimo e ortodossia. Centri di resistenza contro l'aggressione dei pensieri unici e delle intolleranze. Mondi viscerali, nemici dei dogmi e delle gerarchie, ma anche straordinari anticorpi allo scontro tra fondamentalismi. Per gli stereotipi che rompe, questo viaggio nel sacro è forse la cosa più dissacrante che ci sia. Mostra musulmani che festeggiano il shabbat, ebrei che leggono il Corano, cristiani che sgozzano capre per un santo venuto da Karbala, musulmani che pregano la Madonna, feste di primavera cui partecipano islamici e cristiani, turchi, macedoni e zingari. Persone che sembrano uscite da un film di Kusturica, un racconto di Borges, un romanzo di Màrquez."Ho conosciuto un poeta che sapeva a memoria Il capitate di Marx, costruiva aspirapolveri per le mucche e aspettava l'arrivo del Messia alla fine dei tempi", dice Monika. "La chiesa cristiana d'Oriente è un'inesausta fonte di spiritualità. Il bisogno del sacro. Intemperante, smodato. Fatto di anima e corpo." È l'universo segreto di Monika, viaggiatrice delle periferie d'Europa.
Da questa parte, per il gas
Tadeusz Borowski
Libro: Libro in brossura
editore: L'Ancora del Mediterraneo
anno edizione: 2008
pagine: 255
"Tadeusz Borowski si pone in maniera totalmente nuova e diversa rispetto al modo ormai tradizionale di scrivere dell'occupazione nazista e dei lager. Infatti, ha creato testi di grande valore in cui ciò che lo interessa è soprattutto la vita quotidiana. Un simile metodo comporta una diversa scelta dei fatti: vuole riprodurre un quadro rappresentativo, medio, di fenomeni e di sensibilità. Così i racconti mostrano tanto le forme composite della vita sotto l'occupazione, fondata su un commercio patologico e pericoloso, quanto la lotta per la sopravvivenza nei lager, una lotta brutale e tragica perché fa emergere nella natura umana i suoi lati primordiali. La sua sincerità senza precedenti, addirittura imbarazzante, non risparmia nessuno né tace nulla. Così sono nate le pagine di questo libro che imprimono indelebilmente nella nostra memoria le devastazioni operate nella psiche umana dai meccanismi dell'occupazione e soprattutto del lager. E l'autore si astiene dal fare una propria diagnosi, lascia al lettore il compito di trovare delle definizioni adeguate a simili devastazioni: l'indifferenza verso gli altri, la scomparsa delle più elementari reazioni del cuore, l'avidità, l'egoismo". (Wislawa Szymborska)
Figli di Noè
Monika Bulaj
Libro: Copertina rigida
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2006
pagine: 118
"Sono ritornata a Khinalug, il più alto degli àoul, come qui chiamano - alla turca - i villaggi dell'alto Caucaso, fortezze arroccate, blindate da leggi secolari e codici d'onore. Luoghi dove l'ospite è sacro e l'esilio è una pena peggiore della morte. Qui, dove le strade finiscono, in un centinaio di case in pietra a duemilacinquecento metri d'altezza, si è conservata una delle più misteriose lingue del mondo, una lingua frusciante, da uccelli, dalla grammatica bizzarra e dalle consonanti impronunciabili." Monika Bulaj, fotografa e scrittrice, ha pubblicato reportage sui confini estremi della fede. Ha pubblicato "Libia Felix" e "Gerusalemme perduta" e ha realizzato, insieme a questo libro, il documentario "Figli di Noè".