Libri di E. Cavallini
Omero mediatico. Aspetti della ricezione omerica nella civiltà contemporanea
Libro: Copertina morbida
editore: Dupress
anno edizione: 2010
pagine: 292
La poesia epica greca nasce ben prima di Omero: essa affonda le proprie radici nell'età micenea, come suggeriscono alcuni significativi passi degli stessi poemi omerici, e come la ricerca archeologica conferma. Nell'Iliade (9, 186-191) è presente un aedo d'eccezione, Achille, che "canta glorie di eroi" di fronte allo sguardo vigile di Patroclo, mentre l'Odissea conosce già cantori di professione quali Demodoco e Femio. L'epica omerica, nel sentire comune, è tuttavia percepita come "archetipo" della cultura occidentale. Fin dall'antichità, Omero è stato oggetto di innumerevoli imitazioni da parte di poeti e letterati, nonché di trasposizioni visuali ad opera di artisti figurativi; la materia dei suoi poemi è stata più volte sottoposta a riscritture, manipolazioni e alterazioni talvolta spregiudicate. D'altra parte, Omero stesso non si era fatto scrupolo di "correggere" la tradizione mitica preesistente, o quanto meno di accoglierne le versioni più confacenti alle proprie esigenze narrative. L'idea che l'antichità ci trasmette dell'epica omerica è dunque quella di un'"opera aperta", continuamente suscettibile di riletture, reinterpretazioni, trasformazioni: una sorta di work in progress, destinato a perpetuarsi nei secoli fino ad avvalersi dei nuovi, sofisticati media messi a disposizione dalla moderna civiltà tecnologica.
Il banchetto dei sapienti. Libro 13°: Sulle donne
Ateneo Naucratita
Libro
editore: Dupress
anno edizione: 2001
pagine: 236
Nativo di Naucrati, antico emporio greco in Egitto, ed attivo verso la fine del II secolo dopo Cristo, Ateneo è un caratteristico esponente di quel movimento culturale che prende il nome di "Seconda Sofistica", e che si era sviluppato già nel primo secolo dell'Impero. Sul piano linguistico, rilevante è il recupero, da parte dei neo-sofisti, del puro attico impiegato dai grandi prosatori del V e IV secolo avanti Cristo: un'operazione di portata notevolissima, se si considera che all'epoca era ormai universalmente diffuso quell'attico 'imbastardito' che è la koiné. Un attico facile e comprensibile è anche la lingua usata da Ateneo nella sua monumentale opera intitolata 'Il Banchetto dei Sapienti', che fu pubblicata dopo la morte dell'imperatore Commodo (192 d. C.). Sulle orme di un illustre precedente, il 'Simposio' platonico, lo scritto di Ateneo è strutturato in forma di dialogo ambientato in un immaginario banchetto, offerto a Roma da un ricco ed influente cittadino. Nella forma che conosciamo, l'opera di Ateneo risulta suddivisa in quindici libri: di questi, l'unico a recare un titolo è il tredicesimo, 'Sulle donne'. Esso vede impegnati in un'accesa gara di erudizione vari personaggi, nel complesso piuttosto modesti quanto a capacità di riflessione critica, ma inclini a corroborare i loro discorsi per mezzo di una ricca messe di citazioni testuali da grandi poeti, prosatori e filosofi del passato.