Libri di A. Storti (cur.)
Il mio Carso
Scipio Slataper
Libro: Copertina morbida
editore: La Transalpina
anno edizione: 2015
pagine: 168
Scipio Slataper il 3 dicembre 1915 morì sul monte Podgora, in una azione di pattuglia per la quale si era offerto volontario. L'opera è quella di un giovane che sentiva di avere molto da dire ai giovani suoi contemporanei e che per questo si impegnò precocemente nella scrittura, a Trieste negli anni del liceo, poi a Firenze all'università, collaborando a giornali e periodici, impaziente di pubblicare i suoi scritti e di farsi conoscere, quasi presagisse la brevità della sua esistenza. Opera, forse im-perfetta - ma affascinante proprio per questo - di un giovane che si sentiva "poeta", anche se questa restò l'unica opera "creativa" che poté vedere pubblicata. La prefazione e le accurate note della curatrice sono necessario ausilio a contestualizzare il testo, non solo dal punto di vista storico ma anche psicologico dell'autore. L'analisi stilistica di questa prosa altamente espressionistica è la chiave per l'interpretazione degli slanci emotivi e delle pause di meditazione. Notevole lo sforzo didattico nella traduzione delle locuzioni dialettali tali da ricreare l'ambiente culturale triestino tanto diverso da quello fiorentino con cui Slataper si confronta.