Stampa Alternativa: Millelire

Tre racconti che hanno per protagonista il lupo. "Denti", "Sulle origini del cane" e "Il recidivo" sono qui preceduti da un breve saggio che li inserisce nell'interesse dell'autore per i bambini selvatici, che vivono un'esperienza alternativa all'educazione preconfezionata della società per i suoi cuccioli. Il pensiero ferlosiano è recalcitrante ai pregiuzi imposti, ai modelli prefabbricati. Un pensiero selvatico che trova nel lupo un fratello d'amarezza e di libertà. Il lupo simbolo di cattiveria solo perché irriducibile a servitù, braccato dai civili cacciatori, mai rassegnato alla sentenza che ogni volta lo respinge alle porte del cielo.

Il disagio psico-fisico che l'infanzia manifesta nei confronti dello stile di vita della società dei consumi è un allarme rispetto alla compatibilità del modello post-industriale con il benessere delle generazioni future. Forse siamo ancora in tempo ad ascoltare i bambini e le migliaia di specie che scompaiono ogni giorno per salvare insieme a loro anche gli adulti e il pianeta. Il silenzio di un bambino può essere assordante per chi sa acoltare, come il vuoto di una foresta che scompare per chi sa guardare. La raccolta informale di questi contributi e pensieri sul bambino ecologico non si propone come uno studio sistematico bensì come un contributo libero alla riflessione e all'impegno di tutti per migliorare la nostra situazione.

Scrittori, politici, pubblicitari, uomini di spettacolo stanno svuotando la parola libertà del suo senso più alto e nobile. In questo libro il curatore Carlo Galeotti ha individuato, traendole da grandi opere di autori famosi, pagine esemplari sulla libertà nell'intento di contribuire alle sorti della democrazia e del vivere civile.

Un libro contro il colosso della ristorazione mondiale che intende individuare "cento buone ragioni per starne alla larga".

Quasi ogni italiano, maggiorenne o minorenne, ha un cellulare. Molti di costoro si sono rivolti al 119 per richieste di vario tipo. Quelle più buffe, strane, provocanti, quasi surreali, sono state memorizzate e raccolte da una delle operatrici del 119. Uno spaccato, dal vivo, dell'Italia dei cellulari.