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Libri di T. Contiero

Fellegara. Dove sono nati i CCCP Fedeli alla linea

Fellegara. Dove sono nati i CCCP Fedeli alla linea

Libro: Libro rilegato

editore: NFC Edizioni

anno edizione: 2015

pagine: 136

I CCCP Fedeli alla linea, originari di Reggio Emilia, sono stati un gruppo musicale punk rock italiano, ampiamente considerato uno dei più importanti e influenti nell'Italia degli anni Ottanta e conosciuti in tutto il mondo. Autodefinitosi un gruppo di "musica melodica emiliana" e di "punk filo-sovietico", nacquero nel 1982 a Berlino, dall'incontro tra il chitarrista Massimo Zamboni ed il futuro cantante/leader della band Giovanni Lindo Ferretti e si sciolsero in Italia nel 1990, in contemporanea alla crisi della stessa Unione Sovietica, dopo aver incluso nel gruppo alcuni ex componenti dei Litfiba. Il libro riunisce per la prima volta dopo venticinque anni tutti i protagonisti del gruppo e alcuni dei primi fan, che a vario titolo hanno frequentato il luogo dove i CCCP Fedeli alla Linea sono di fatto nati insieme a brani come Emilia Paranoica, di cui per la prima volta Giovanni Lindo Ferretti narra la genesi. Oltre ad essere la casa di Giovanni e di Maria Grazia Guidetti, nel casale c'era la sala prove dei CCCP. A Fellegara nacque la musica e l'estetica punk emiliana del gruppo.
22,00

W.C

W.C

Georges Bataille

Libro

editore: Transeuropa

anno edizione: 2011

pagine: 60

"W.C." è un racconto distrutto da Georges Bataille negli anni venti dello scorso secolo, alla sua morte ritrovato sotto forma di frammenti tra le sue carte, pubblicati negli anni '80 in forma anonima. Manlio Sgalambro ha suggerito al curatore, Toni Contiero, di "completare" l'opera integrando le parti mancanti e scrivendo ex novo un'intera prima parte. Curioso esperimento alchemico cui si aggiunge la prefazione di Bataille a "Storia dell'occhio", nella quale egli scrive a lungo di questo racconto maledetto volontariamente distrutto. Dice Sgalambro nella sua lapidaria nota: "Il "vomito" è la sensazione che ci pone in rapporto con Dio. Questa è la lezione che traiamo da quest'opera. La sua nera tristesse è il suo senso liberatorio. La nausée di Sartre non nausea così come un trattato di tossicologia non avvelena. Tristesse e vomito invece ci segnano per sempre."
15,00

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