Libri di Sabino Cassese
Amministrare la nazione. La crisi della burocrazia e i suoi rimedi
Sabino Cassese
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 156
La pubblica amministrazione è il più grande erogatore di servizi e il maggiore datore di lavoro italiano: a essa fanno capo circa tre milioni e trecentomila addetti. Per dimensioni e poteri svolge un ruolo fondamentale nel sistema politico, condizionando la democrazia. Dalla sua buona organizzazione e dal suo funzionamento, quindi, dipendono il benessere dei cittadini e il successo dello Stato. Ma l'amministrazione è al centro di una duplice tensione. È indispensabile, perché non c'è politica pubblica che non faccia riferimento a essa, e tuttavia viene ritenuta il regno del bizantinismo, delle complicazioni, della corruzione, e criticata perché non funzionale al processo economico. In uno scenario divenuto estremamente complesso, Sabino Cassese analizza i fattori di crisi dell'amministrazione pubblica e ne indica i possibili rimedi. Propone di iniziare dai prodotti, per poi passare ai processi produttivi, ai modelli organizzativi e procedurali, al personale e alle sue motivazioni, al contesto, ai saperi e alla cultura amministrativa. Perché la PA sia in grado di gestire i molteplici interessi collettivi, è bene partire dall'aspetto più importante: ciò di cui ha bisogno il Paese.
Le strutture del potere
Sabino Cassese
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2023
pagine: 208
I poteri visibili e quelli invisibili che governano il nostro Paese nell’analisi e nel racconto di un protagonista della vita pubblica italiana.
Miseria e nobiltà d'Italia. Dialoghi sullo stato della nazione
Sabino Cassese
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2024
pagine: 336
L’Italia è un Paese nel quale si succedono le crisi, anzi c’è bisogno di crisi per realizzare i cambiamenti, perché le istituzioni si sviluppano grazie a esse. Ed è un Paese prismatico, con molte facce, più contraddittorio degli altri, nobile e misero allo stesso tempo. Il modo migliore per comprenderlo è allora dare voce tanto all’italiano quanto all’antitaliano che convivono in ognuno di noi. Come fa Sabino Cassese in questo saggio dal taglio originale e quasi autobiografico. Ogni capitolo si apre con un dialogo alla Diderot o alla Voltaire tra un riformista e un illuminista, uno statalista e un globalista, un militarista e un pacifista, un aristocratico e un plebeo: di fatto le due anime dello stesso autore che si interrogano a vicenda facendo luce su leggi e deroghe, burocrazia buona e cattiva, passato e futuro della Repubblica, pro e contro dell’Unione Europea, riforme presidenziali e ruolo del capo dello Stato. Due o più voci consentono infatti di confrontare sentimenti opposti, come il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà, e di affrontare senza pregiudizi temi come il cambiamento di regime in atto, la provvidenza e la tirannia sanitaria, la giustizia e l’ingiustizia, il governo e il sottogoverno, la guerra e la pace, il progresso e il tramonto dell’Occidente. Un saggio lucido e ricco di spunti e citazioni che illustra pregi e difetti dell’Italia e degli italiani consegnandone un ritratto disincantato e rivelatore.
Varcare le frontiere. Un'autobiografia intellettuale
Sabino Cassese
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 288
«Interrogare la memoria è un esercizio difficile», una sfida, a volte un azzardo. Senz’altro è un’occasione per trarre insegnamenti preziosi, come dimostrano queste pagine nelle quali Sabino Cassese, uno fra i più noti giuristi italiani, ripercorre la sua lunga carriera di studioso, anzi di savant. Non una «ricerca del tempo perduto», quanto un’autobiografia intellettuale, un ritorno «su sé stessi», per riannodare i fili del passato e ricomporre l’affresco delle idee, dei dibattiti, dei protagonisti che hanno animato non solo le scienze del diritto, ma la vita accademica, culturale e politica del nostro Paese. Vi si leggono le esperienze di una vita spesa con umiltà e curiosità. Dalla giovinezza durante il fascismo ai ricordi familiari, dagli studi alla Scuola normale superiore di Pisa agli anni all’Ufficio studi dell’Eni di Enrico Mattei, dagli incarichi presso le più prestigiose università italiane e straniere agli impegni nei settori bancario e giudiziario, Cassese dipinge una tela fatta di interessi e passioni, di viaggi e di incontri – in primo luogo quelli con i grandi autori del passato, grazie ai libri più amati, studiati e meditati –, di riflessioni e di analisi. E poi la politica ai vertici delle istituzioni, le ricerche di respiro internazionale, la collaborazione con giornali, riviste e case editrici come forma di impegno civile, l’etica del lavoro, la partecipazione informata e responsabile al dibattito pubblico nelle vesti di osservatore attento dei fatti sociali. Ne emerge, da ultimo, un accorto esame dell’Italia di oggi e un giudizio sullo stato della nostra Repubblica.
Varcare le frontiere è la testimonianza di uno tra gli intellettuali più lucidi e vivaci del nostro tempo, e al contempo, un viaggio attraverso la migliore storia del nostro Paese dal dopoguerra a oggi, nelle cui pieghe si riconosce un’Italia laboriosa, mossa da princìpi saldi nel presente, fiduciosa sull’avvenire.
Il premierato non è di destra. Perché cambiando la forma di governo (sempre che lo si faccia bene) si può aggiustare l'Italia
Nicola Drago
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2024
pagine: 180
Non appena si parla di aggiornare la forma di governo, le posizioni dei partiti si cristallizzano secondo le convenienze e le opportunità del momento, mentre ai cittadini resta oscura la materia del contendere. Così è stato per la riforma del premierato proposta dal governo nel 2024: la maggioranza a favore, l’opposizione contraria, gli italiani in mezzo. E il bello è che non molto tempo fa gli schieramenti erano capovolti: la sinistra promuoveva il premierato (poi addirittura il semipresidenzialismo), mentre le opposizioni nicchiavano. Ma perché è così importante cambiare l’assetto delle nostre istituzioni, tanto che ormai da decenni chiunque vince le elezioni si pone questo problema? Come spiega in questo libro Nicola Drago, imprenditore e presidente di ioCambio, un governo stabile e che funziona è la precondizione per cambiare tutto quello che andrebbe cambiato in Italia: senza un mandato chiaro, una maggioranza stabile, un orizzonte di legislatura, nessun esecutivo è in grado di affrontare e risolvere i problemi che affliggono noi cittadini. È così che si fa non solo nelle aziende (e Drago ha esperienza in prima persona di risanamenti e rinnovamenti), ma anche nella politica di molti paesi (in Francia e non solo) e nelle nostre amministrazioni comunali, con i sindaci eletti direttamente. Invece a livello nazionale abbiamo avuto sessantacinque governi diversi in settantasette anni, e negli ultimi dieci anni ne abbiamo avuti sette. L’ instabilità impedisce di attuare qualsiasi politica di largo respiro e di generare un impatto positivo sulla vita quotidiana dei cittadini (dalla scuola alla sanità, dalla giustizia al lavoro). Ecco perché la discussione sulla modifica della forma di governo non merita di incagliarsi nelle secche di un dibattito radicalizzato dai partiti e quindi sterile. Il premierato, in sé, non è una riforma “di destra”, tanto è vero che, per esempio, fu promossa dalla sinistra al tempo della bicamerale D’Alema. Può invece, se realizzato con equilibrio e spirito democratico, essere il grimaldello per sbloccare il potenziale del Paese, immobile da troppi decenni. La riforma che rende possibili tutte le altre riforme che servono alla nostra economia e alle nostre società. Prefazione di Sabino Cassese.
La democrazia migliore. Tecnologie che trasformano il potere
Gianluca Sgueo
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 190
La democrazia digitale è realmente migliore? Molti considerano le democrazie occidentali impreparate o troppo lente a gestire le trasformazioni radicali e destabilizzanti che accompagnano la diffusione delle tecnologie. Cala il numero di elettori. Si riduce la quota di cittadini attivamente impegnati nella sfera civica. Un numero ristretto di colossi tecnologici detiene la quota maggiore di benefici economici, mentre la diffusione dell’intelligenza artificiale e la minaccia di automazione di molte aree professionali accrescono il senso di sfiducia dell’opinione pubblica verso le istituzioni democratiche. Il libro indaga le contraddizioni che segnano l’innesto tecnologico sulle strutture, sulle procedure e sulle decisioni democratiche, provando a fare luce sul rapporto tra innovazione tecnologica e potere pubblico. Prefazione di Sabino Cassese. Presentazione di Andrea Cangini.
La nuova costituzione economica
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 378
Gli stati sono sostituiti, nella disciplina dell'economia, da istituzioni sovranazionali; l'ordinamento nazionale è parte di quello comunitario, al quale deve adeguarsi; il diritto comunitario finisce per stabilire le teste di capitolo del diritto pubblico dell'economia: sono solo alcuni degli importanti mutamenti con cui si è chiuso il secolo XX. In questo complesso sistema, quali sono i rapporti tra Stato ed economia in Italia? Come si sono sviluppati dall'Unità a oggi? Quale parte hanno l'Unione europea e la globalizzazione nella modificazione di tali relazioni? Accanto a un bilancio storico dell'intervento economico nel suo assetto tradizionale, i capitoli di questo volume forniscono una attenta analisi dei rapporti attuali Stato-economia e seguono le trasformazioni e le prospettive aperte dalle politiche dell'Europa unita. Questa quinta edizione, diretta e coordinata da Sabino Cassese, è il frutto di una completa revisione del precedente manuale.