Libri di F. Lamperini
Il montaggio
Sergej M. Ejzenstejn
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: XXXVII-254
Dopo l'ampia ricognizione sistematica sul principio del montaggio presentata nel precedente volume delle Opere scelte (la "Teoria generale del montaggio") questo libro raccoglie ora tutti i contributi tecnici e specifici dedicati da Ejzenstejn al più classico tra i nodi della teoria del cinema, dalla primitiva formulazione del concetto nel famoso manifesto del 1923 sul "Montaggio delle attrazioni", concepito ancora nel contesto dell'avanguardia teatrale, alla sua immediata riformulazione in termini propriamente filmici nel "Montaggio delle attrazioni cinematografiche" (un testo solo oggi ristabilito nella sua integrità), attraverso l'avventura del montaggio "intellettuale" e l'idea di una "drammaturgia della forma", via via fino agli esiti più compiuti e totalizzanti della ricerca raccolti nei tre grandi saggi sul "Montaggio verticale" (1940-41), punto d'arrivo di una complessa teoria del testo audiovisivo nella quale il montaggio funge da principale strumento di organizzazione "polifonica". Al di là dell'incessante proliferare di nuove soluzioni e proposte, un tema costante attraversa tutti i saggi raccolti in questo libro, anche nei loro risvolti più tecnici: il rapporto tra la rappresentazione e il senso (che non è rappresentabile), o, più profondamente, l'analogia tra il discorso del cinema e il processo creativo del pensiero. Per Ejzenstejn, infatti, il montaggio è uno dei procedimenti discorsivi del cinema in cui questo rapporto appare all'opera nella sua più forte produttività.
Teoria generale del montaggio
Sergej M. Ejzenstejn
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 1985
pagine: 488
La "Teoria generale del montaggio" fu scritta nel corso del 1937 ed è rimasta per molto tempo medita. Si tratta della più ampia e audace ricognizione sul montaggio che Ejzenstejn abbia mai concepito: il cinema resta il suo referente esemplare, ma l'indagine si muove con grande libertà nei più diversi campi della produzione artistica, con illuminanti incursioni nell'antropologia e nell'estetica filosofica. Ne risulta un quadro interpretativo capace di gettar luce non solo sui fondamenti teorici e sull'evoluzione storica del montaggio ma anche sulle prospettive, ancor oggi in larga parte inesplorate, di una cultura dell'audiovisivo.