Libri di Claudia Mazzilli
Controcanto in verdargento
Claudia Mazzilli
Libro: Copertina morbida
editore: Ortica Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 236
Agosto 2018: in una cittadina pugliese immaginaria (Verdargento) Immacolata muore a novantasette anni. La notizia raggiunge tre giovani donne, sue conterranee: la prima è Caterina, una regista teatrale che vive a Milano e sta allestendo la Giovanna dei Macelli di Brecht; la seconda è Valeria, una ricercatrice che viaggia per l'Europa e studia l'opera di Virginia Woolf, femminista convinta che parla e ragiona con citazioni della sua adorata scrittrice; la terza è Anna Francesca, guardia forestale, che vive stabilmente a Verdargento, la più assidua nell'accudire Immacolata fino alla morte. Sembra che un arcano impedimento le porti sempre a logorare le relazioni con gli uomini, ma ciò che le salva, nella precarietà affettiva e professionale, è il legame intergenerazionale con l'anziana morente, che prende la forma di tre rami attaccati al tronco fino alle radici. Una fiaba contemporanea che rivendica il diritto a essere quel che si è, a dispetto dei padri, dei preti, dei partner fissi e occasionali, dei pregiudizi e degli oscurantismi di tutti i tempi.
Io sono Medea
Claudia Mazzilli
Libro
editore: Nulla Die
anno edizione: 2021
pagine: 152
Fuggita dalla Colchide, Medea vive in una Grecia meticcia e ricca di anacronismi (quella del mito, ma anche quella ortodossa, in piena crisi economica e terra d'approdo dei migranti). Il divorzio è stato indolore: Giasone si è risposato e si è fatto una famiglia con Glauce, figlia di Creonte, suo socio d'affari nel settore alberghiero e in un subappalto per il transito del cobalto dall'Africa ai mercati internazionali attraverso il porto di Atene, il Pireo, gestito dai cinesi. Medea invece, che ha ormai quarant'anni, è sola e senza figli. È barbara perché non è madre: è impermeabile a familismi e nazionalismi, estranea alla trasmissione di interessi e privilegi. Medea osserva con distacco la nostra società per sottoporla a una critica radicale. Ne viene fuori una figura femminile eversiva, che indaga le ragioni della sua non maternità, così come le Medee della letteratura antica e moderna (di Euripide e Seneca, ma anche di Pier Paolo Pasolini e di Christa Wolf) analizzavano le molte ragioni per uccidere o non uccidere i figli.